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Morrone: "Migranti non portano malattie"

AdnKronos
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Milano, 13 giu. (AdnKronos Salute) - "La condizione di salute dei migranti dal punto di vista sanitario è perfetta. Non portano malattie, non determinano nessun rischio di diffusione di infezioni". Dal 24° Congresso mondiale di dermatologia (Wcd20019) in corso a Milano gli esperti vogliono fare chiarezza anche su argomenti caldi come questo, che spesso finisce nel vortice 'fake news' con tesi il più delle volte infondate, utili solo ad accrescere un clima di odio e paura verso 'lo straniero'. Cerca di ristabilire una verità scientifica sul tema Aldo Morrone, specialista in Dermatologia tropicale, infettivologica e Medicina delle migrazioni, direttore scientifico dell'Istituto Irccs San Gallicano di Roma, direttore di missioni clinico-scientifiche in Africa e Medio Oriente. "C'è una selezione alla partenza. Partono i più sani, i più forti, coloro che posseggono una migliore istruzione perché sperano di poter restituire un giorno questo 'viaggio' in modo tale che i loro familiari possano stare meglio con il loro ritorno in patria", afferma lo specialista. Che riflette anche sul diritto di tutti alle cure: "Dobbiamo ricordare che tutte le indicazioni giuridiche a livello internazionale, come la Dichiarazione universale dei diritti dell'uomo o la Costituzione italiana all'articolo 32, prevede che la salute sia un diritto inalienabile per ogni individuo, indipendentemente da condizioni sociali, di etnia, condizione economica. Quindi noi dobbiamo garantire la salute di tutte le persone che arrivano sul nostro territorio - ammonisce Morrone - perché significa garantire la salute degli italiani". "Ad oggi - ribadisce l'esperto - tutti gli studi pubblicati garantiscono che non c'è nessun rischio di contrarre malattie per la popolazione italiana. Importante però è andare in quei Paesi da cui provengono per migliorare le loro condizioni sanitarie, sociali e scolastiche, affinché queste persone non siano costrette a fuggire e possano avere un futuro di salute e di dignità all'interno dei loro Paesi".

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