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Eurogruppo, oggi il varo del fondo salva-Stati

I ministri a Bruxelles per il varo dell'Esm, con una potenza di fuoco complessiva da 500 mld. L'Italia con il 18% detiene la terza quota di partecipazione

Andrea Tempestini
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L'Eurogruppo, ossia i ministri dell'Economia e delle Finanze di eurolandia, sono riuniti in Lussemburgo per il varo dell'Esm, il nuovo fondo salva-Stati istituito dalle modifiche al Trattato di Lisbona. La dotazione finale dello strumento con cui si cerca di mettere all'angolo la speculazione che ha colpito il debito sovrano del Vecchio Continente sarà di 500 miliardi di euro, e il meccanismo diverrà opertivo con una capacità di fuoco pari a 200 miliardi di prestiti. I primi due Stati che potrebbero usufruire dell'Esm sono Grecia e Spagna. Il Meccanismo europeo di stabilità sarà gestito dal Consiglio dei governatori, formato dai ministri finanziari dell'area euro, da un Consiglio di amministrazione (nominato dal Consiglio dei governatori) e da un direttore generale con diritto di voto, nonchè dal Commissario Ue agli Affari economico-monetari Olli Rehn e dal persidente della Bce, Mario Draghi, nel ruolo di osservatori. L'Italia sarà nella stanza di comando del meccanismo in virtù della sua alta quota di partecipazione. La più alta quota verrà versata dalla Germania (con una percentuale pari a circa il 27%), poi la Francia (20,3%), quindi l'Italia (quasi il 18%) e la Spagna con poco meno del 12 per cento.  Chi chiederà aiuti - Da oggi, lunedì 8 ottobre, il fondo sarà operativo, anche se i primi 32 miliardi di euro arriveranno a fine ottobre e avranno una capacità di fuoco di 200 miliardi. Altri 32 miliardi arriveranno nel 2013 e gli ultimi 16 miliardi nel 2014, quando il fondo arriverà alla capacità di fuoco complessiva di 500 miliardi di euro. Per domani, martedì 9 ottobre, è previsto ad Atene l'arrivo della cancelliera tedesca, Angela Merkel, e non vengono escluse manifestazioni di protesta (in parallelo il governo ellenico ha fatto sapere di avere fondi a sufficienza soltanto fino al temrine di novembre). Tuttavia nè l'Eurogruppo, nè il vertice dei capi di stato e di governo del 18-19 ottobre a Bruxelles decideranno niente sugli aiuti ad Atene e cioè non si pronunceranno nè su un prolungamento delle scadenze sui rimborsi, nè su una rinuncia da parte della Bce ai tassi di interesse sui suoi crediti. Anche la Spagna appare sempre più in bilico, riceverà dall'Esm i soldi per la ricapitalizzazione delle banche ma non sarà un finanziamento diretto. In Lussemburgo i ministri delle Finanze europei discuteranno anche delle condizioni per l'acquisto di bond spagnoli, per i quali comunque ci sarà bisogno di una richiesta diretta di Madrid. La Merkel ad Atene - Proprio nel giorno del varo dell'Esm, le solite resistenze sono arrivate dalla Germania. Il ministro delle Finanze tedesco, Wolfgang Schauble, ha insistito spiegando alla vigilia del viaggio della Merkel che Atene deve rispettare le misure di risparmio concordate per ricevere la nuova tranche di aiuti. "E' vero che la Grecia vuole aiutare a creare una pubblica amministrazione efficiente, però, ad un certo punto il Paese dovrebbe essere in grado di stare in piedi da solo. La Grecia non può essere un pozzo senza fondo", ha dichiarato l'intransigente Schauble alla radio Rbb-Inforadio.

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