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"Gas e luce, tassa caricata sui clienti"L'Autorithy accusa i gestori dell'energia

Per recuperare i versamenti della Robin Tax le aziende hanno traslato il costo sui clienti. Ma la legge lo vieta. Ora è scontro

Ignazio Stagno
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Le aziende che operano nel settore energetico in Italia avrebbero scaricato sulle bollette degli utenti una spesa non dovuta di circa 1,6 miliardi di euro. Al centro del rincaro non dovuto ci sarebbe la Robin Tax pagata dalle aziende del settore energetico. L'addizionale Ires a carico delle imprese energetiche dal giugno del 2008, che non può essere caricata sui consumatori, e quindi né in bolletta né, per esempio, sulla benzina o il gasolio. La legge vieta infatti esplicitamente alle imprese “di traslare l'onere della maggiorazione d'imposta sui prezzi al consumo” a affida proprio all'Autorità per l'energia elettrica e il gas il compito di vigilare “sulla puntuale osservanza della disposizione”.  I numeri - A sollevare il caso inffati è stata l'Autorità per l'energia che in una nota ha sottolineato il rincaro illegittimo. Nel corso dell'attività di vigilanza svolta lo scorso anno sui dati relativi al 2010, infatti, l'Autorità ha trovato 199 operatori (sui 476 totali), di cui 105 appartenenti al settore dell'energia elettrica e gas e 94 a quello petrolifero, in cui “è stata riscontrata una variazione positiva del margine di contribuzione semestrale riconducibile, almeno in parte, alla dinamica dei prezzi”. Per l'Autorità “è ragionevole supporre che, a seguito dell'introduzione dell'addizionale Ires, gli operatori recuperino la redditività sottratta dal maggior onere fiscale, aumentando il differenziale tra i prezzi di acquisto e i prezzi di vendita”.il sospetto è che venga infranto proprio il divieto di traslazione, con il quale si comporta “uno svantaggio economico per i consumatori finali”. 

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