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Mps, giudizio immediato per Mussari, Vigni e Baldassarri

Vigni e Mussari

La decisione della procura di Siena: rito speciale per l'ex presidente, Antonio Vigni e Gianluca Baldassarri. Contestato l'ostacolo alla vigilanza

Andrea Tempestini
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Giudizio immediato per i vecchi vertici del banco sense. Il caso Mps a una svolta: il gip di Siena, Ugo Bellini, ha disposto il rito speciale per la triade che comandava la banca dello scandalo, l'ex presidente Giuseppe Mussari, l'ex direttore generale Antonio Vigni e l'ex direttore generale dell'area finanza, Gianluca Baldassarri, considerato al vertice della "banda del 5%", nome che deriva dalla "stecca" che incassavano i player coinvolti nelle triangolazioni illecite finite nel mirino degli inquirenti. Il reato contestato - Secondo quanto si è appreso, sulla base degli elementi raccolti dalla Procura di Siena e dal nucleo speciale di polizia valutaria della Guardia di Finanza, nell'ordinanza che dispone il giudizio immediato, al terzetto è contestato il reato di ostacolo alle funzioni di vigilanza. Nel dettaglio, ci si riferisce al presunto occultamento del contratto stipulato dal Monte dei Paschi con la banca d'investimenti Nomura, l'ormai celebre Alexandria, un titolo derivato tossico che secondo la procura avrebbe creato nelle casse della banca senese un buco da centinaia di milioni di euro. L'appello del sindaco - L'accelerazione imposta dalla Procura di Siena - il giudizio immediato è caratterizzato dalla mancanza di udienza preliminare e si basa sull'evidenza della prova - sembra rispondere all'appello lanciato del neo-sindaco di Siena, Bruno Valentini, ex dipendente Mps, che poche ore prima aveva chiesto che "i processi vengano fatti velocemente e le pene siano esemplari. La magistratura - ha aggiunto Valentini - ha fatto bene il proprio dovere di indagine e di riservatezza".

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