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Confesercenti: "Aumentano acqua, luce e trasporti"

La Confesercenti lancia l'allarme: "Le tariffe continuano a correre, soprattutto quelle a controllo locale". Record per l'acqua (+41,3%) e l'energia (+23,5%)

Ignazio Stagno
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Riaprite il portafoglio. Le tariffe di luce, acqua e trasporti “continuano a correre, soprattutto quelle a controllo locale”, con un aumento record per l'acqua (+41,3%) e l'energia (+23,5%). Lo afferma l'ufficio economico della Confesercenti, secondo cui tra il 2011 e l'estate 2013, “a fronte di un aumento dell'11,4% delle tariffe nazionali, quelle locali sono cresciute del 28,5%, trainate dall'aumento record dell'acqua potabile (+41,3%), dei trasporti (urbani +26,2% ed extraurbani +24,7%) e dei rifiuti solidi (+25,2%). E un forte incremento c'è stato anche per le tariffe energetiche (+23,5%)”. La Confesercenti lancia l'allarme. Il rischio, sottolinea l'ufficio studi, è che questa inflazione tariffaria possa “vanificare gli effetti benefici di un'inflazione generale che, rallentando, ha portato un po' di respiro al potere d'acquisto delle famiglie e, quindi, a una timidissima possibilità di ripresa dei consumi. Anche perchè il futuro non è roseo: l'arrivo della Tares a fine anno – aggiunge la Confesercenti – causerà un aggravio fiscale aggiuntivo di oltre mille euro rispetto al 2012 per ristoranti e alberghi”. La Trise poi, che scatterà dal 2014, “presenta ancora grandi elementi di confusione e si configura come un'incognita per famiglie, imprese e per gli stessi Comuni”. Batosta Tares -  La Tares, spiega la Confesercenti, “comporta un generale aggravio di spesa per tutte le imprese e per le famiglie: è infatti stabilita la copertura integrale dei costi di esercizio e investimento, elemento non previsto nel regime Tarsu e la maggiorazione per i servizi indivisibili (polizia municipale, illuminazione pubblica e verde pubblico). L'impatto del nuovo tributo sarà strettamente correlato alla tipologia di utenza”. In generale, le categorie che avranno “aumenti più consistenti sono gli esercizi di ristorazione e le vendite al dettaglio di generi ortofrutticoli freschi, con aumenti rispettivamente del 45% e del 66%”. Si stima che un albergo “dovrà far fronte a un ulteriore aggravio di spesa per rifiuti e servizi indivisibili di mille euro l'anno, un parrucchiere di 80 euro l'anno, un ristorante di oltre 1.100 euro e un negozio di ortofrutta di quasi 800 euro”.  Stangata Trise - La Trise invece, pronta a scattare dal 2014 – sottolinea l'ufficio economico dei commercianti – “potrebbe trasformarsi in un'ulteriore batosta per tutti, famiglie e imprese. Per le prime, infatti, è presente una ‘clausola di salvaguardia', che in teoria dovrebbe impedire che la nuova tassa sia superiore al prelievo Imu, ma che comunque non bloccherà gli aumenti rispetto al 2013 dovuti al cambiamento di calcolo dell'imposizione”.

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