Tito Boeri, l'Inps sbaglia e rovina la vita a un pensionato: ora l'istituto è costretto a pagare
Quando l'Inps sbaglia i conti deve pagare. Quando poi l'Istituto guidato da Tito Boeri, garantisce che si può andare in pensione ma poi salta fuori che i suoi conteggi sono errati (e quindi non si può andare a riposo), l'Istituto è responsabile, tanto più se il lavoratore, fidandosi, si dimette dall'incarico e rimane senza stipendi e pure senza pensione. La vicenda drammatica di un lavoratore è dovuta arrivare fino in Cassazione per trovare una soluzione ragionevole. In sostanza la Suprema corte ha cristallizzato le responsabilità dell'ente previdenziale «che fornisce all'assicurato una erronea indicazione della sua posizione contributiva». E ha condannato l'Inps a «risarcire il danno sofferto ancorché le informazioni erronee siano state fornite mediante il rilascio di estratti conto assicurativi non richiesti dall'interessato e inidonei a rivestire efficacia certificativa». Il 30 luglio scorso (dopo 6 anni di tira e molla nelle aule giudiziarie abruzzesi), il lavoratore agricolo aspirante pensionato ha avuto soddisfazione. Ma adesso gli toccherà attendere il giudizio della Corte d'Appello dell'Aquila la sentenza e quindi l'atteso risarcimento. Leggi anche: Chi è l'anti-Tito Boeri individuato da Salvini Per il momento deve accontentarsi del principio: se l'ente pensionistico prima ti dice che hai i requisiti (e i contributi) per andare in pensione e poi si rimangia il parere, è responsabile del danno arrecato in quanto il lavoratore ha il diritto di fidarsi dell'Inps. Il “legittimo affidamento” su cui devono poter contare gli iscritti all'Istituto. Non solo il lavoratore agricolo aveva avuto rassicurazioni scritte di potere andare in pensione ma gli era stato anche chiesto di riscattare dei periodi di contribuzione (come collaboratore familiare), per raggiungere i previsti requisiti. Prima l'Inps accoglie la domanda di rendita vitalizia. poi l'annulla d'ufficio. Morale: l'ex lavoratore si trova incastrato nell'impossibilità di raggiungere il diritto a pensione «avendo ormai risolto il rapporto di lavoro». Mistero su come il lavoratore abbia potuto vivere nel frattempo. Sarà tornato all'agricoltura. Dove dovrebbero transitare anche i funzionari dell'Inps che hanno evidentemente sbagliato. (AN. C.)