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Bollette, tasse e tariffe: come affrontare il 2014

Andrea Tempestini
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Prima regola per il 2014: risparmiare. Per comprare una nuova autovettura? No, per pagare le tasse del governo di Enrico Letta. Di là dalle parole (o chiacchiere?) del premier («nel 2013 il peso del fisco sulle famiglie è calato e la tendenza proseguirà») il conto dell'erario anche nel nuovo anno sarà più salato:  2,1 miliardi in più. Vuol dire, calcolatrice alla mano, circa 85 euro in più a famiglia di maggiori imposte da versare nell casse dell'Erario. Cifra a cui vanno aggiunti gli oltre mille euro di nuove uscite cagionate da aumenti di tariffe, pedaggi e bollette. Più cari anche i contributi previdenziali per imprese e lavoratori.  Il grosso del nuovo aggravio tributario per le famiglie è stato introdotto con la legge di stabilità da pochi giorni pubblicata sulla Gazzetta ufficiale.  Casa e tasse. Immobili e fisco sono due parole che ormai vanno a braccetto. A gennaio si dovrebbe pagare anche un pezzetto di Imu 2013 sulle abitazioni principali. La botta sui conti delle famiglie vale circa 600 milioni di euro, ma il governo potrebbe correre ai ripari prima della scadenza, fissata al 24 gennaio. Il prossimo mese, poi, c'è l'esordio del nuovo balzello sugli immobili, cioè la Tasi (tassa sui servizi) accompagnata dalla Tari (rifiuti). Nel primo caso, il gettito previsto è di 3,7 miliardi, mentre per quando riguarda i rifiuti l'incasso stimato è pari a 7 miliardi.    Banca. Più fisco anche sui prodotti bancari: sale infatti dall'1,5 per mille al 2 per mille il bollo applicato sui conti correnti. Si tratta a tutti gli effetti di una patrimoniale mascherata: era stata introdotta dal governo di Mario Monti nel 2011. Per le imprese è stato fissato un tetto al prelievo «allo sportello» a 14mila euro.   Pensioni d'oro. Riscritto il vecchio contributo di solidarietà pari al 3% sugli assegni più elevati. Si cambia: sull'importo superiore al al trattamento che corrisponda a 14 volte   (cioè circa 91mila euro) e sino a 20 volte (circa 130mila) il trattamento minimo Inps, si paga il 6%; mentre da oltre 20 e sino a 30 volte il minimo (circa 195mila euro), il contributo sale al 12%; oltre le 30 volte al 18%. Web tax. Scatta dal 1 luglio la web tax della discordia. Il balzello, nato per stangare major internazionali del calibro di Google o Amazon, prevede il pagamento «sul territorio» di tasse per chi raccoglie pubblicità online.  Non solo tributi. Il nuovo anno, infatti, porta una raffica di  rincari, per la famiglia italiana, anche sul versante di tariffe e bollette varie. Da domani, tanto per cominciare, le tariffe per la luce aumenteranno dello 0,7%, secondo quanto ha stabilito l'Autorità per l'energia, che ha tuttavia lasciato invariate quelle del gas. L'aggravio per una famiglia media sarà pari a 4 euro su base annua per quanto riguarda i costi della luce ma, mettendo insieme tutte le voci di spesa e secondo i calcoli di Adusbef e Federconsumatori che parlano di «stangata», il rincaro complessivo per il 2014 sarà, come già accennato,  di 1.384 euro a famiglia.  Bolletta elettrica. L'incremento dello 0,7% della bolletta elettrica della famiglia tipo è determinato dal''introduzione dal mese di gennaio di un nuovo onere generale di sistema, la componente «Ae», per finanziare le agevolazioni alle imprese manifatturiere con elevati consumi di energia elettrica introdotte dalla legislazione, spiega l'Autorità per l'energia. Il nuovo onere è stato infatti inserito in seguito a una legge varata dal precedente governo Monti, che ha stabilito nuovi criteri per la definizione di aziende «energivore» basati sull'incidenza del costo di energia sul volume complessivo d'affari. Questa componente, da sola, ha determinato un incremento dell'1,6% della spesa complessiva tutta legata agli oneri generali di sistema, a cui si aggiunge un leggero incremento dello 0,3% delle tariffe per i servizi di trasmissione, distribuzione e misura riferibili a componenti amministrate della bolletta: questi aumenti sono stati controbilanciati da un forte calo dei costi del chilowattora (-1,2%) riferito invece a un'attività in libera concorrenza, sottolinea l'Autorità.  Il conto finale. Le associazioni dei consumatori aggiungono che i rincari riguarderanno, fra gli altri, il settore alimentare (+5% per un costo annuo di 327 euro a famiglia), trasporti (+81 euro), carburanti (+108 euro), assicurazione auto (+53 euro), servizi bancari (+61 euro) per una batosta totale di 1.384 euro. Qui di seguito alcuni dettagli. Previdenza. C'è anche una sorpresa poco piacevole per i lavoratori che versano contributi alla gestione separata dell'Inps, cioè quella riservata ai collaboratori che siano già iscritti ad altre forme di previdenza. Il prossimo anno l'aliquota salirà subito dal 20 al 22%, mentre in una prima fase era stata immaginata una tabella di marcia più graduale. Per le imprese con oltre 15 dipendenti non incluse nel sistema di cassa integrazione ordinaria e straordinaria, poi, sarà chiesto un versamento corrispondente allo 0,5% del salario, che sarà per due terzi a carico del datore di lavoro e per un terzo a carico dei lavoratori.  Autostrade. I rincari dei pedaggi «stradali»  che sono in programma col 2014 variano secondo la tratta. Stando ad alcune stime, in ballo ci sono rincari medi del 4%. Sarà certamente più cara la Venezia-Padova e gli aumenti delle tariffe potrebbero essere fissati all'interno di una forchetta tra 70 centesimi e 3 euro. Sulla A5 Torino-Aosta sono previsti incrementi dei pedaggi pari al 15% e sulla A4 Venezia-Trieste del 13%. Salgono del 13,5%, poi, i «prezzi» sul passante di Mestre. Benzina. Trasporti colpiti anche sul versante carburanti: il prezzo della benzina, infatti, sale  di 0,4 centesimi al litro per finanziare la cosiddetta credit tax per il cinema. La benzina potrebbe aumentare ancora nel 2015 e nel 2016 a causa di una clausola di salvaguardia contenuta nel decreto che ha azzerato la seconda rata Imu: dipende  dall'eventuale buco nei conti dei comuni.  Caffè e merendine. Passa dal 4 al 10% l'Iva per i distributori automatici. L'ennesima stangata fiscale che si tradurrà in un aumento dei prezzi per caffè merendine. Secondo i calcoli realizzati dalle associazioni dei consumatori, il rincaro vale 5 centesimi sui prezzi delle bevande calde e 10 su quelli di snack.  Possibile aumento delle tariffe postali. L'Autorità della comunicazioni ha autorizzato un rincaro da 70 a 90 centesimi delle tariffe per le lettere ordinarie. Ma Poste italiane, per ora, non ha ritoccato i «listini». di Francesco De Dominicis @DeDominicisF

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