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Pensioni, tutti in pensione con Quota 41 da gennaio? Ecco quanto si perde sull'assegno

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Le pensioni potrebbero essere il punto di non ritorno del governo. Il dibattito sulle forme previdenziali alternative alla Fornero prosegue e si fa sempre più aspro. A fine 2022 va in soffitta Quota 102, il sistema per l'uscita anticipata che di fatto ha sostituito Quota 100 spostando in avanti di due anni l'età anagrafica per lasciare prima il lavoro. Dopo ci sarà la piena attuazione della Fornero: un vero e proprio baratro con un allungamento dell'età per l'uscita a 67 anni. Ma ora sta per fare il suo debutto sulla scena una nuova proposta fortemente voluta dalla Lega e che trova d'accordo anche la Cisl: quota 41. Un'uscita indiscriminata per tutti con 41 anni di contributi. Di fatto questo sistema di uscita è già in vigore ma possono usufruirne solo i lavoratori precoci, ovvero coloro che hanno versato contributi 12 mesi prima del 19esimo anno d'età Il calcolo dell'assegno previdenziale per chi va via con Quota 41 nella fascia dei precoci avviene con un sistema misto: una parte con il retributivo e un'altra col contributivo.

 

Nel caso di un'uscita anticipata per tutti con 41 anni di contributi, il calcolo dell'assegno previdenziale avverrà con un sistema totalmente contributivo. Infatti sarebbe questa la direzione che il governo intende prendere qualunque sia la riforma pensionistica varata da qui a fine anno: a farla da padrone sarà il calcolo contributivo. Il tutto potrebbe comportare un ammanco sostanziale sull'assegno di chi decide di mollare la Fornero e usare l'uscita anticipata. Ribadiamo che Quota 41 al momento è una proposta, ma di fatto con la saldatura dell'asse Lega-Cisl è altamente probabile che il premier Draghi dovrà fare i conti con questa ipotesi.

 

Facendo alcuni calcoli la perdita secca sull'assegno con Quota 102, secondo le elaborazioni fatte da Progetica qualche tempo fa, ammonta al 4 per cento con un massimale del 15 per cento per chi va via tre anni e otto mesi prima. Con quota 41 invece il taglio dell'assegno potrebbe toccare circa il 10 per cento. Bisognerà attendere la manovra per capire quali possano essere le reali intenzioni del governo. Intanto milioni di italiani temono di restare impantanati nelle maglie della Fornero anche nel 2023 (e non solo).

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