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Pensioni, la verità sull'assegno: la "regola dei 500 euro"

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Fate molta attenzione al cedolino delle pensioni. Di fatto con il decreto Aiuti arriverà un aumento sugli assegni che anticipa di fatto, in parte, la rivalutazione prevista per gennaio 2023. In sostanza il governo Draghi anticipa l'aumento sul cedolino per dare un aiuto alle tasche dei pensionati. Ma per capire meglio la portata dell'intervento sugli assegni bisogna vedere fascia per fascia quali sono gli aumenti concreti sull'ammontare del cedolino mensile. Innanzitutto partiamo dal tasso rivalutazione parziale che è fissato al 2 per cento. Ma il tasso di inflazione stimato per questo anno in corso si attesta intorno all'8 per cento.

 

 

 

E questo porterà a un consistente aumento degli assegni a partire da gennaio con una spesa che si aggira intorno ai 24 miliardi di euro. Calcoli alla mano, prima di capire bene quale sarà il meccanismo messo in moto dal governo, se la pensione è di circa 2mila euro lordi, si avranno 40 euro in più al mese. Per gli assegni che sono in una fascia tra 4 e 5 volte il minimo, fino a 2.621 euro lordi al mese, ci sarebbe un’indicizzazione dell’1,8% con un aumento di 45 euro al mese in più. Ma attenzione, l'esecutivo deve ancora spiegare quale possa essere la platea interessata dall'intervento e soprattutto con quali limiti. Un chiarimento che potrebbe cambiare di tanto il quadro del cedolino per questo autunno.

 

 

Ma di fatto a questo punto va considerato anche un metodo di calcolo ancora più semplice che permette di avere una stima in anticipo dell'intervento sulle tasche dei pensionati: secondo l'analisi degli esperti, l'importo della pensione dovrebbe avere un aumento di 10 euro lordi per ogni 500 euro di importo. Il vero aumento consistente dovrebbe però arrivare a gennaio quando i cedolini dovranno fare i conti con la botta dell'inflazione del 2022: il valore più alto dagli anni '80. 

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