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La Germania fa saltare l'Ue: tetto al prezzo del gas, niente accordo

Francesco Zecchini
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Nessun accordo sul tetto al prezzo del gas. A spiegarlo è la stessa Commissaria europea all'Energia Kadri Simson: «Abbiamo ricevuto oggi dai Paesi membri 27 proposte molto complesse...cercheremo di negoziare bene corridoi del gas». Non c'è quindi un accordo per un tetto al prezzo ma le indicazioni emerse dal meeting di Bruxelles serviranno alla Commissione europea per fornire una proposta legislativa anche in vista del vertice dei capi di Stato e di governo, in programma a Praga il 6 e 7 ottobre.
Secondo la rappresentante dell'esecutivo europeo con la delega all'Energia, un tetto al prezzo del gas è «un'opzione legittima, ma richiede un intervento radicale sul mercato» che a sua volta ha bisogno di «diverse condizioni non negoziabili» da attuare. Le condizioni, ha spiegato Simson, sarebbero imposte per evitare che un tetto al prezzo crei all'Unione Europea problemi di approvigionamento visto che i Paesi europei si impegnerebbero a non comprare il gas se il prezzo fosse superiore ad una certa soglia. Sfidando così i meccanismi di domanda e offerta. Tra le condizioni imposte ci sarebbe un «impegno vincolante degli Stati membri a risparmiare gas oltre il 15% deciso dall'attuale piano di riduzione».

 

 

 

 

FORCHETTA - Il ministro della Transizione Ecologica Roberto Cingolani ha precisato che sul tavolo c'è una forchetta più che un tetto al prezzo del gas. Il gruppo dei ministri dei Paesi più energivori (Italia inclusa) si riunirà di nuovo per definire i punti principali di una proposta comprendente appunto una forchetta per il prezzo del gas importato. L'obiettivo è mandare queste idee alla Commissione europea prima del vertice di Praga. Come spiega Reuters, Cingolani ha anche aggiunto che è necessario evitare che le contromisure europee portino ad una mancanza di gas. In settimana, l'Italia e altri 14 Paesi dell'Unione avevano scritto una lettera alla Commissione per chiedere un tetto al prezzo di tutte le importazioni di gas.
Germania, Austria, Olanda e Danimarca temono però che un tetto potrebbe complicare l'approvigionamento. Le alternative potrebbero essere mettere un tetto solo al prezzo del gas importato dalla Russia (mossa cui è contraria l'Ungheria) o ancora fissare un "price cap" solo per il gas utilizzato per generare energia elettrica, come hanno fatto Spagna e Portogallo.

 

 

 



RISPOSTA COMUNE - Giovedì sia il presidente del Consiglio Mario Draghi che la leader di Fdi Giorgia Meloni hanno invocato una risposta comune da parte dell'Unione. Fonti di Fratelli d'Italia riferiscono intanto che Giorgia Meloni ha avuto ieri contatti con il ministro della Transizione Ecologica Cingolani e con la presidente del Parlamento Ue Metsola. Mentre stava uscendo dal suo ufficio a Montecitorio, la leader di Fdi ha dichiarato: «Mi sto occupando delle bollette, quella è la mia priorita' adesso». Sottolineando così l'importanza del tema energetico. Una risposta unitaria dell'Unione Europea era stata chiesta anche da Josef Sikela, ministro per l'Industria della Repubblica ceca (che ha la presidenza di turno del Consiglio Ue). Tuttavia, non c'è la certezza di un accordo. Quello che è certo è che «questo inverno ... non sarà facile e il prossimo sarà ancora più duro», come ha detto ancora la Commissaria all'Energia Simson. 

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