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Israele, effetti anche sull'Italia: si rischia "la benzina a 3 euro al litro"

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La guerra in Israele potrebbe avere pesanti conseguenze anche su altri paesi. Il rischio, infatti, è che i prezzi del petrolio e quindi l'inflazione crescano bruscamente. Addirittura fonti vicine al governo non nascondo una grande preoccupazione per un'eventuale escalation in Medio Oriente. Lo riferisce Affaritaliani.it secondo cui potremmo assistere a nuovo aumento dei tassi di interesse da parte della Bce

"La situazione - si legge - è serissima. Se la guerra fosse lunga e se si allargasse ad altri Paesi del Medio Oriente, rischiamo di avere la benzina a 3 euro al litro". E Massimiliano Schena, direttore investimenti di Symphonia, non è da meno: "Come tutte gli atti di guerra è una sciagura in primo luogo per i civili coinvolti. Mi sembra un duro colpo alle intelligence israeliane e americane. È un conflitto che rischia di essere lungo e può potenzialmente coinvolgere altre potenze mediorientali, destabilizzando la regione. Difficile stimare l’impatto sui mercati azionari ma potrebbero esserci tensioni sui prezzi del petrolio e questo potrebbe supportare le pressioni inflazionistiche influenzando le politiche monetarie in senso restrittivo".

 

 

Intanto Giorgia Meloni ha espresso il pieno sostegno a Israele. Il presidente del Consiglio ha avuto una conversazione telefonica con il premier Benjamin Netanyahu. A lui Meloni ha ribadito la piena solidarietà del governo italiano per gli attacchi subiti e la vicinanza ai familiari delle vittime, agli ostaggi e ai feriti. Il governo lavorerà con i partner internazionali per coordinare il sostegno. L'Italia è al fianco del popolo israeliano in questo difficile momento. 

 

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