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Stellantis, fusione con Renault? Il piano che può rovinare l'Italia

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Le nozze tra Stellantis e Renault sarebbero nei piani del governo francese, azionista di entrambi i gruppi. L'obiettivo? Consolidare l'industria nazionale, messa a dura prova dai competitor tedeschi e cinesi. Sulla possibile fusione, di cui aveva parlato qualche giorno fa anche Mario Sechi nel suo editoriale su Libero, alcune fonti finanziarie hanno rivelato al Messaggero che queste nozze potrebbero avere come effetto anche quello di bloccare o comunque rendere più complesso l'eventuale ingresso dello Stato italiano in Stellantis. 

Tra l'altro proprio l'ad di Stellantis, Carlos Tavares, ha sottolineato, in un'intervista a Bloomberg, la necessità di un consolidamento in Europa, pur non menzionando l'ipotesi di fusione: "Se l’industria automobilistica non si muove, scomparirà sotto l’offensiva dell’industria cinese: io sto solo cercando di capire prima come far sì che la mia azienda abbia successo". Poi ha spiegato che le fabbriche di Mirafiori e Pomigliano sono a rischio per il "fatto che il governo italiano non sovvenziona l’acquisto di veicoli elettrici".

 

 

 

Le sue dichiarazioni hanno fatto insorgere i sindacati: "È grave e preoccupante che Tavares abbia indicato prospettive incerte per Pomigliano - ha detto Luigi Sbarra, segretario generale della Cisl, al Mattino -. Un disimpegno in Campania avrebbe esiti pesantissimi per il territorio e per il Mezzogiorno. Chiediamo al governo un impegno maggiore su questa vicenda. Stellantis deve rispettare i patti, esercitare responsabilità sociale, assicurando la salvaguardia di tutti i siti industriali nel Paese. Abbiamo bisogno di sapere quali saranno i modelli che sostituiranno la Panda. È la questione centrale per poter costruire con l'azienda un accordo". Ovviamente se la fusione con Renault diventasse realtà, le prospettive per le fabbriche in Italia si farebbero ancora più nere. Per ora, comunque, si tratta solo di un'ipotesi.

 

 

 

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