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Mediaset ingrana la marcia: i profitti aumentano del 17%

Benedetta Vitetta
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«Il 2023 è stato un anno davvero da incorniciare. Abbiamo fatto tutto quel che un’azienda quotata in Borsa può e deve fare. Abbiamo investito sullo sviluppo consolidando la nostra televisione spagnola, crescendo nella partecipazione in Germania (leggasi ProsiebenSat1, ndr) e abbiamo anche remunerato tutti gli azionisti, in più senza aumentare in modo significativo il nostro debito». Questo il commento a caldo dell’amministratore delegato di Mfe-Mediaset, Pier Silvio Berlusconi, al termine del board del gruppo di Cologno Monzese riunitosi ieri che ha approvato i conti dell’ultimo esercizio.

Nei dodici mesi appena archiviati il colosso tivù Mfe-Mediaset ha registrato un utile netto di 217 milioni (+17% rispetto ai 184 milioni di euro del 2022) escludendo l’impatto contabile derivante nei due esercizi dato dalla contribuzione della partecipazione nella tedesca ProsiebenSat1. E anche l’esercizio 2024 è partito particolarmente bene dal momento che nel primo trimestre i ricavi pubblicitari del Biscione sia in Italia sia in Spagna sono cresciuti del 6 per cento.

 

 

 

RISULTATI ECCELLENTI

Numeri assolutamente positivi ma non certo una sorpresa visto che era da qualche settimana che i vertici del Biscione anticipavano che nel bilancio dell’anno scorso avrebbero superato l’utile raggiunto del 2022, con numeri che escludevano il contributo dei dividendi della partecipata ProsiebenSat1, che per il 2023 sono stati poco più che simbolici. E a breve la partita si sposterà proprio sull’assemblea della gruppo tivù teutonico fissata per il 30 aprile, del quale Mfe-Mediaset è ampiamente primo azionista con circa il 30% del capitale sociale, ma nel frattempo il focus è tutto puntato sui risultati conseguiti dal gruppo. «Abbiamo deciso, oserei dire per una questione di etica imprenditoriale» ha aggiunto il numero uno di Mfe-Mediaset, «di tornare ad assumere. Nel 2023 c’eravamo dati un obiettivo di 250 nuove assunzioni, posso dire che abbiamo chiuso con ben oltre 300 nuovi ingressi» ha annunciato ieri l’ad, «e ora vorremmo fare la stessa cosa nel 2024 e nel 2025 assumendo sprattutto giovani e donne». E i vertici del gruppo televisivo sono particolarmente orgogliosi della crescita occupazionale portata avanti da Mfe-Mediaset che si sta muoven do in netta controtendenza «rispetto ai colossi dei media mondiali che lo scorso anno hanno invece tagliato quasi 100mila posti di lavoro».

 

 

 

RACCOLTA PUBBLICITARIA

Intanto, sul fronte della raccolta pubblicitaria nel primo trimestre 2024, superiore alla crescita del 5% precedentemente comunicata, «abbiamo trovato un mercato davvero tonico. I nostri ricavi pubblicitari in Italia e Spagna hanno registrato una crescita nei primi tre mesi dell’anno del 6%» ha precisato Pier Silvio Berlusconi, «questo è bello per Mediaset, ma è un buon segnale per tutta l’imprenditoria, perché spesso la pubblicità è la cartina di tornasole di ciò che avverrà a livello economico». Tornando, infine, sul dosser tedesco, nelle scorse ore secondo fonti e documenti visionati da Reuters, nei mesi scorsi il Biscione avrebbe avviato colloqui con varie banche che si sono dette pronte a finanziare l’acquisto del 100% del colosso tedesco per 4 miliardi di euro.

 

 

 

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