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Pensioni, importi superiori a 1000 euro: ecco le regole di pagamento dell'Inps

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Nel nostro Paese, si può pagare in contanti fino a un massimo di 5mila euro. Questo limite, imposto dalla normativa antiriciclaggio è stato rivisto dalla legge di Bilancio 2023 perché prima era molto più basso: pari a 1000 euro. Ma ciò non vale anche per il pagamento delle pensioni. Oltre alla possibilità che vengano accreditati direttamente su conto corrente postale o bancario, possono essere saldate in contanti anche dagli uffici postali. Questi, di solito, prevedono uno specifico calendario stilato sulla base del criterio dell'ordine alfabetico.

Le singole sedi territoriali, dal canto loro, hanno mosso una richiesta di pagamento all'Inps per chiedere se tutto ciò valesse anche per le pensioni. È stato chiesto quindi di indicare un limite chiaro oltre cui il titolare del trattamento è obbligato a indicare un metodo di pagamento tracciabile.

 

 

Ma per il pagamento in contanti delle pensioni ci sono diverse norme che sembrano andare in conflitto tra loro. Intanto l’articolo 49 del D.lgs n. 231 del 2007 recante novità in materia di “Limitazioni all’uso del contante e dei titoli al portatore” che appunto, come modificato dalla legge di Bilancio del 2023, stabilisce che “è vietato il trasferimento di denaro contante e di titoli al portatore in euro o in valuta estera, effettuato a qualsiasi titolo tra soggetti diversi, siano persone fisiche o giuridiche, quando il valore oggetto di trasferimenti complessivamente è pari o superiore a 5.000 euro” (originariamente il limite era di 3.000 euro).

A ciò si aggiunge che: "Lo stipendio, la pensione, i compensi comunque corrisposti da p.a. centrali e locali e dai loro enti, in via continuativa a prestatori d’opera e ogni altro tipo di emolumento a chiunque destinato, di importo superiore a 1.000 euro, debbono essere erogati con strumenti di pagamento elettronici bancari o postali".

L'Inps ha sciolto tutte le riserve. Se da una parte il limite di 5.000 euro interessa la generalità di persone, fisiche e giuridiche, pubbliche e private, in qualità di operatori economici, quello di 1.000 euro si applica alla Pubblica amministrazione che - come definito all’art. 1, comma 2, del dlgs 165/2001 - include anche gli enti pubblici economici nazionali, regionali e locali, quale ad esempio l’Inps appunto. Per questo motivo, quando si parla di pagamento in contanti delle pensioni è il limite di 1.000 euro che non può essere superato.

In fase di liquidazione dell'assegno, l'Inps deve valutare se l'importo della pensione è superiore o inferiore a 1000 euro netti. Se questo limite risulta superato, l'Istituto dovrà comunicare all'interessato che nel più breve tempo possibile dovrà indicare dove intende ricevere l'assegno, scegliendo tra il conto corrente bancario o postale, il libretto bancario o postale e la carta prepagata assistita da Iban. Il titolario della pensione dovrà però risultare anche intestatario di uno di questi strumenti perché non è consentita la liquidazione su conto a terzi. Fino a quel momento, la pensione non verrà pagata e le somme saranno trattenute e poi liquidate dall'Inps non appena sarà risolto questo passaggio.

 

 

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