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Reti elettriche digitali e resilienti: l'infrastruttura diffusa come base della transizione energetica

Il cambio di paradigma delle fonti rinnovabili, tra generazione distribuita e prosumers: la strategia industriale del Gruppo Enel per una rete smart
di Roberto Tortoragiovedì 18 dicembre 2025
Reti elettriche digitali e resilienti: l'infrastruttura diffusa come base della transizione energetica

3' di lettura

La transizione energetica non si gioca solo su fonti rinnovabili e accumuli. C’è un’infrastruttura “di mezzo” che decide se nuova generazione e nuovi consumi riescono davvero a convivere: la rete elettrica. È qui che si misura il vero cambio di paradigma. Il sistema sta passando da pochi grandi impianti termoelettrici, collegati alle dorsali storiche, a una produzione molto più distribuita, fatta di impianti eolici e fotovoltaici di taglia decisamente inferiore, numerosi e sparsi sul territorio. Nel frattempo, il cambiamento climatico altera le condizioni operative e moltiplica l’esposizione a eventi meteo estremi.

Su questo fronte il Gruppo Enel ha concentrato una parte centrale della propria strategia industriale. La rete è il vero abilitatore della transizione energetica. Senza un’infrastruttura moderna ed evoluta, la transizione semplicemente non regge. Il punto non è più solo “portare” energia ai clienti, ma governare un sistema in cui la produzione non è concentrata né prevedibile come nel modello tradizionale. Le rinnovabili, infatti, hanno un tratto strutturale: l’intermittenza. Sole e vento non si accendono a comando e, se la rete non è pronta ad accoglierli e distribuirli in modo dinamico, il sistema va in difficoltà. In più, la generazione ormai non è a senso unico. Cresce la produzione distribuita, con scambi bidirezionali tra rete e utenti. È qui che la digitalizzazione diventa decisiva: servono strumenti di controllo avanzati, anche grazie all’AI, per gestire una complessità in aumento esponenziale. 

I numeri dei prosumer raccontano bene il fenomeno. In Italia sono circa 2 milioni, di cui circa 1,9 milioni sulla rete di e-distribuzione, l’azienda del Gruppo Enel: nel solo 2024 si contano 280 mila nuovi prosumer e 5,1 GW. La rete non è più chiamata solo a “trasportare” energia, ma a gestire milioni di punti attivi diffusi sul territorio.

ENEL: Reti più smart e resilienti verso l’energia del futuro

Per rispondere a queste esigenze servono due leve insieme: potenziamento fisico dell’infrastruttura e gestione sempre più evoluta. A livello globale, la rete del Gruppo Enel si estende per 1,9 milioni di chilometri; in Italia supera 1,2 milioni di chilometri, con circa 450 mila cabine secondarie e 2.500 tra cabine primarie e centri satellite.

È su questa base che si innestano gli investimenti di Enel per le reti di distribuzione tra sviluppo, connessioni dei clienti e manutenzione. Nello sviluppo rientra anche l’elettrificazione dei consumi e l’aumento dell’hosting capacity, cioè la capacità della rete di accogliere più rinnovabili mantenendo stabilità e sicurezza. 

Accanto alla crescita, c’è il tema della resilienza. L’aumento delle temperature e la frequenza degli eventi estremi non sono più un’eccezione: nel 2022 questi eventi sono cresciuti di quasi il 20% rispetto alla media degli ultimi dieci anni. Da qui un Piano Resilienza dedicato, con circa 3 miliardi di euro per contrastare gli impatti del cambiamento climatico. La rete di distribuzione quindi non è un elemento di contorno, ma una condizione necessaria perché la transizione regga nel tempo. Anche l’Europa va in questa direzione. 

Secondo la Commissione UE, per arrivare alla decarbonizzazione al 2050 sarà necessario raddoppiare il ritmo annuo di installazione delle rinnovabili e portare l’elettricità a coprire il 60% dei consumi finali. Non a caso, il Net Zero Industry Act identifica la rete elettrica come tecnologia strategica e la direttiva UE 2022/2557 la indica come settore essenziale per le funzioni vitali del sistema economico. 

La conclusione è chiara: senza una rete moderna, digitale e resiliente, la transizione resta uno slogan. Con una rete all’altezza, diventa invece un progetto industriale concreto.