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Pensioni 2026: scatta il conguaglio, assegni stravolti

mercoledì 31 dicembre 2025
Pensioni 2026: scatta il conguaglio, assegni stravolti

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Gennaio è il mese in cui le pensioni subiscono le principali variazioni annuali. Nel 2026, il cedolino di gennaio porterà adeguamenti per l’inflazione, conguagli fiscali sul 2025 e il ritorno delle trattenute sospese a dicembre, con effetti diversi sui pensionati.Il pagamento slitterà per le festività: dal 3 gennaio per chi ritira in contanti alle Poste, dal 5 gennaio per gli accrediti bancari.La rivalutazione provvisoria è dell’1,4%, ma non uniforme: aumento pieno solo fino a quattro volte il trattamento minimo Inps (circa 2.444 euro lordi mensili nel 2026); oltre questa soglia, la percentuale si riduce progressivamente. Per un assegno da 1.000 euro lordi, l’incremento sarà di circa 14 euro mensili.

Buone notizie per le pensioni minime: intorno ai 611 euro mensili, con interventi straordinari che possono aggiungere fino a circa 100 euro annui, utili per coprire spese essenziali.Il nodo più critico è il conguaglio Irpef: l’Inps ricalcola le tasse sul reddito 2025, recuperando eventuali somme dovute (ad esempio per arretrati percepiti). In casi estremi, con debiti elevati, l’assegno di gennaio può ridursi drasticamente o azzerarsi. Tutela per i redditi bassi (fino a 18.000 euro annui lordi): se il debito supera 100 euro, il recupero è rateizzato da gennaio a novembre.

A gennaio riprendono anche le addizionali regionali e comunali, sospese a dicembre, riducendo ulteriormente il netto. Sono escluse da queste trattenute le prestazioni non imponibili (invalidità civile, assegno sociale, alcune pensioni estere o per vittime del terrorismo).In sintesi, gennaio 2026 potrà riservare sorprese, soprattutto per chi ha ricevuto somme extra nel 2025.