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Quando il capo usa facebook

Il Web 2.0 entra in azienda

Albina Perri
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Non è più possibile ignorare il fenomeno del Web 2.0, ossia dell'insieme di tutti i media (blog, information tagging, social network, twitter, wikis, podcast,etc.) che consentono il contatto diretto e in tempo reale tra individui che si trovano in luoghi tra loro distanti. Come mai? Sia perché, a fronte di un effetto sulle organizzazioni molto forte e invasivo, il Web 2.0 è tecnologicamente semplice da realizzare, senza grosse problematiche di system integration, sia perché alcuni studi prevedono un tasso di crescita annuo superiore al 15% per i prossimi cinque anni, nonostante l'attuale crisi. Diventa quindi fondamentale per le aziende la padronanza dei processi, ovvero la guida strategica e il controllo/monitoraggio dei nuovi mezzi. In quale modo? Attraverso la leadership, la sponsorizzazione e l'utilizzo attivo dei nuovi strumenti da parte di alcuni manager, con lo scopo di evidenziarne la rilevanza per l'azienda: è il caso dei sempre più frequenti blog di presidenti e amministratori delegati, aperti anche ad un pubblico esterno. La risposta è inserire nuove risorse con esperienza corporate tradizionale ma mentalmente giovani: innovare i processi e adottare strumenti agili per la circolazione e la conservazione di progetti e documenti in funzione delle inclinazioni delle persone. Bisogna essere consapevoli che i blog saranno domani quello che la posta elettronica era ieri ed è diventata oggi. Maurizio Quarta, Temporary Management & Capital Advisors

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