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Youtube lancia Music Key, la musica sarà anche a pagamento

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Leonardo Filomeno
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L'ultimo arrivato nella galassia dell'on demand si chiama YouTube Music Key. Attesissimo dagli utenti e forse un po' meno dalla concorrenza, il servizio di streaming musicale targato Google debutta lunedì in 7 paesi tra cui Italia, Spagna, Stati Uniti, Portogallo, Finlandia, Irlanda e Gran Bretagna. Parliamo della fase 'beta', quindi l'accesso avviene solo tramite invito. Gli utenti 'beta', dopo 6 mesi di prova gratuita, pagano 7.99 euro al mese. Il video e l'audio sono in altissima qualità e senza pubblicità per pc, tablet e smartphone. Sui dispositivi mobili, l'ascolto è possibile anche una volta usciti dalla app. E c'è la possibilità di scaricare e riprodurre musica offline. In più, gli utenti possono accedere ai 30 e passa milioni di titoli disponibili su Google Play Music e, mossa geniale, vale pure il contrario, ossia chi è già abbonato a Google Play usufruisce gratis dell'ultimo arrivato. Anche dalle parti di Googleplex, si sa, sono abituati a fare le cose in grande. Ed ecco che il lancio di questo nuovo servizio passa attraverso il restyling di YouTube. Una rinascita che punta come sempre all'essenziale e pone in bell'evidenza raccolte con video e playlist tematiche e una pagina per ogni singolo artista con dentro tutta la discografia presente sulla piattaforma. La nuova homepage musicale gratuita è già online assieme alla app per Android, poi toccherà ad iOs. Music Key, lo si vede ad occhio nudo, parte da una posizione di vantaggio rispetto a concorrenti come Spotify, Deezer & Co. L'accesso senza limiti a Google Play Music, per esempio, farà gola a chissà quanti. Se non c'è l'audio, ecco il video, senza aspettare l'uscita sulle piattaforme, non sempre immediata. Soprattutto, Google sfrutta in maniera astuta uno dei suoi servizi più solidi e potenti, quello di YouTube, ad oggi, la piattaforma (anche) musicale più utilizzata e conosciuta della storia: il record di iscritti, quasi 88 milioni, spetta guarda caso al suo canale 'musica'. Il gioco al ribasso sul prezzo in cambio di più servizi rispetto a quelli offerti dalla concorrenza dovrebbe alzare il livello della competitività tra i top player della musica digitale. In quest'ottica, non è poi così difficile immaginare un mercato dello streaming demand, dove il segno più negli ultimi tempi è la prassi, simile a quello che vede i principali operatori telefonici sfidarsi da tempo a colpi di offerte vantaggiose. Più servizi a minor prezzo uguale più utenti. Una bella gatta da pelare per iTunes e per gli artisti. 

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