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Vaticano, la lettera dei 13 cardinali sul Sinodo: le critiche a Papa Francesco

Giulio Bucchi
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Non fossimo in Vaticano, si parlerebbe di "rivolta" contro Papa Francesco. La lettera di 13 cardinali inviata lo scorso 5 ottobre al Pontefice, però, è un documento esplosivo, in grado di minare le fondamenta della Chiesa. Nel testo sono durissime le critiche al modo in cui il Santo Padre ha organizzato il Sinodo e alle finalità del Sinodo stesso. A firmarlo alcuni pezzi grossi, dagli italiani Scola, Caffarra e Piacenza a Erdo, Pell, Sarah, Muller. La lettera - Il linguaggio è clericale e sobrio, il contenuto durissimo: "Rispettosamente le chiediamo di prendere in considerazione una serie di preoccupazioni che abbiamo raccolto da altri padri sinodali, e che noi condividiamo. Il documento preparatorio del Sinodo, l'Instrumentum laboris che pure ha degli spunti ammirevoli, ha anche sezioni che trarrebbero vantaggio da una sostanziale riflessione e rielaborazione. Le nuove procedure che guidano il Sinodo sembrano assicurare un'influenza eccessiva sulle deliberazioni del Sinodo e sul documento sinodale finale". Secondo i cardinali critici, il voto sul documento finale arriverebbe troppo tardi nel processo di revisione e aggiustamento del testo, tradendo "spirito e finalità di un sinodo".  "Così rischiamo di sparire" - Il punto cruciale è esposto in maniera quasi cruda: "Molti padri hanno espresso la preoccupazione che un Sinodo progettato per affrontare una questione pastorale vitale - rafforzare la dignità del matrimonio e della famiglia - possa arrivare ad essere dominato dal problema teologico-dottrinale della comunione  per i divorziati risposati civilmente. Se così avverrà, ciò solleverà inevitabilmente questioni ancora più fondamentali su come la Chiesa dovrebbe interpretare e applicare la Parola di Dio". E qui arriva una inquietante profezia: "Il collasso delle chiese protestanti liberali nell'epoca moderna, accelerato dal loro abbandono di elementi chiave della fede e della pratica cristiana in nome dell'adattamento pastorale, giustifica una grande cautela nelle nostre discussioni sinodali". La reazione di Bergoglio, che ha deciso di eliminare il documento finale del Sinodo, che sarebbe stato contrario alla sua linea, mette in luce quanto sia profonda la frattura all'interno della Chiesa.

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