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Mandela grave, lite in famiglia per la sua tomba

L'ex presidente è tenuto in vita artificialmente, c'è chi vuole staccare le macchine. E il clan si scorna: "Vada a Qubu". "No, deve stare a Mvezo"

Francesca Canelli
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C'è chi già lo dà per spacciato, come il ministro australiano Gary Gray, che ne annuncia pubblicamente la morte salvo poi scusarsi per l'errore "acquisito da Twitter". E c'è chi invece già litiga per averne le spoglie. Suo malgrado, il protagonista è Nelson Mandela, in condizioni critiche, a un passo dalla morte. In Sudafrica si discute della possibilità di staccare le macchine. Contraria la figlia maggiore, Makaziwe: "Apre ancora gli occhi. Non è ancora il momento. Lui non lo ha chiesto". E in questo contesto, la famiglia di Mandela, riunita a Qunu, nella provincia del Capo Orientale, battibecca sulla destinazione finale della tomba. Il punto è che ci sono due villaggi che reclamano le sue spoglie: Qunu e Mvezo, nel sud-est sudafricano. La maggior parte dei familiari opta per Qunu, ma per la decisione c'è bisogno del consenso di tutti.  Lo scontro - A Qunu, per inciso, il Nobel per la Pace trascorse gli ultimi anni da pensionato. Ivece Mvezo, che dista circa 40 chilometri, è il Paese dove Madiba è nato e dove abita oggi quello che viene riconosciuto come il capo della famiglia, il giovane Mandla. Secondo quanto si è potuto apprendere, nella casa color pesco della famiglia a Qunu si è tenuta una "riunione" molto tesa. Mandla, da sempre molto vicino a Mandela, se n'è andato via sbattendo la porta: lui e il suo "clan" vorrebbero le spoglie a Mvezo (mentre, come detto, la maggioranza della famiglia e delle tribù dice Qunu. Così, finchè non si giungerà a una conclusione, Mandela, che ha lottato per la pace e l'unità, dovrà fare i conti con la discordia in famiglia anche dopo la morte. Da par suo, Madiba, ha sempre detto come vuole che sia la sua tomba: "Una semplice pietra con su scritto Mandela".

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