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Datagate, Snowden chiede asilo alla Russia: "Scriverò a Obama"

Edward Snowden

Incontro con le Ong in aeroporto, dal Sud America ancora nessun via libera e l'ex dipendente della Nsa ripiega sulla Russia. Putin: "A patto che non danneggi gli Usa"

Francesca Canelli
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"Almeno 2-3 settimane per completare l'iter dell'eventuale concessione di asilo politico a Snowden": lo ha riferito alla tv Rossia 24 l'avvocato Anatoli Kucerena, che ha partecipato all'incontro fra Edward Snowden e i rappresentanti delle organizzazioni in difesa dei diritti umani. La talpa del Datagate vorrebbe restare in Russia e chiede alle Ong, convocate all'areoporto Sheremetevo, di aiutarlo a convincere Mosca ad accettare la sua richiesta. Dopo aver ricevuto offerte di asilo da Venezuela, Nicaragua e Bolivia, Snowden accusa l'amministrazione Usa. Il tema dell'incontro di oggi è la "maniacale e illegale campagna di persecuzione" scatenata, a suo avviso, dall'amministrazione Usa. Nella richiesta di incontro con i difensori dei diritti umani Snowden parla con toni pesanti degli Stati Uniti, colpevoli di negargli il diritto di accettare le offerte di asilo politico. L'ex analista Cia ha fatto però sapere di voler scrivere una lettera a Obama per raccontare delle violazioni dei diritti umani fondamentali.  L'incontro - L'incontro è iniziato alle 16.30, dopo una mail che l'ex dell'NSgate ha mandato alla vicedirettrice dell'ufficio russo dell'organizzazione Human Rights Watch, Tatiana Lokshina. Propio lei avrebbe poi postato su Facebook il testo della missiva, rivelando anche l'indirizzo del mittente e ricevendo critiche su Twitter. Polona Frelih, slovena, l'unica giornalista riuscita ad accedere all'incontro a porte chiuse, racconta che Snowden appariva molto magro, bianco in volto,con le mani tremanti: "Mi faceva pena. Ha letto molto. Ha detto di sentirsi sicuro in Russia, ha chiesto il sostegno delle ong e ha detto di voler chiedere asilo politico in Russia".                   Guarda il video dell'incontro su Libero.tv La reazione russa -  La Russia "deve accordare a Snowden l'asilo politico o un asilo politico temporaneo": lo ha detto Serghiei Narishkin, presidente della Duma - il ramo basso del Parlamento russo - ritenuto molto vicino a Putin. Narishkin ha sottolineato che Mosca considera la talpa del Datagate come un "difensore dei diritti dell'uomo". Le settimane scorse era stato riportato che Snowden aveva ritirato la sua richiesta di asilo politico in Russia, dopo che il presidente Vladimir Putin aveva posto come condizione quella di abbandonare le attività che danneggiavano i "partner americani". "Si è creata una situazione difficile: da un lato non possiamo estradare Snowden in un paese dove rischia la pena di morte, dall'altro i rapporti con gli Usa non sono molto buoni e non vorremmo aggravarli", ha osservato Kostina. "Noi penseremo a una via di uscita dalla situazione". Ghenrikh Padva, uno dei più noti avvocati impegnati nella difesa dei diritti umani, ha confermato di aver ricevuto la richiesta d'incontro da parte di Snowden, ma ha fatto sapere di non poterci andare perché impegnato.  Intanto, il governo del Venezuela fa sapere di non aver ancora ricevuto risposte in merito alla sua offerta di asilo. Lo ha dichiarato oggi il ministro degli esteri venezuelano, Elías Jaua, nel corso di un vertice a Montevideo. di Francesca Canelli

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