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Siria, uso di gas nervino: centinaia di bambini colpiti. Il governo smentisce, no dell'Onu a un'indagine

Dopo la riunione di ieri, l'Onu vuole "chiarezza" Denunciate migliaia di morti dagli attivisti siriani

Francesca Canelli
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Arriva il no dell'Onu all'avvio di un'inchiesta sul presunto uso di gas nervino contro i civili in Siria. Centinaia di morti, tra cui donne e bambini, uccisi dalle forze del presidente Bashar al-Assad nell'attacco del 20 agosto nella roccaforte ribelle nella regione di Guta. Secondo l'opposizione l'attacco più massiccio dall'inizio del conflitto, due anni fa. I cadaveri sono sotto gli occhi della stampa interna ed estera: ma l'accusa è di aver usato gas nervino, arma chimica bandita dal protocollo di Ginevra nel 1929. Non ci sono dati certi sul numero di morti: si va dalle poche centinaia alle migliaia. Quel che è certo è che tra loro molti, troppi, sono i bambini. Vittime innocenti di una guerra senza fine. Le foto non danno spazio al dubbio. File di cadaveri coperti da lenzuoli bianchi, alcuni troppo piccoli per poter appartenere a un adulto. Video di bambini soccorsi con maschere di ossigeno, tra le braccia delle madri disperate, che tentano di tranquillizzarli. La reazione dell'Onu -  Intanto L'Onu si è riunito ieri, 21 agosto, alle 21 ora italiana: Si richiede chiarezza sulle accuse dei ribelli siriani, ma nessuna indagine è stata aperta Il portavoce delle Nazioni Unite Ban Ki Moon afferma: "Stiamo cercando di saperne di più".  Da tre giorni si trova in Siria una missione di esperti dell'Onu incaricata di verificare se sono state usate armi chimiche nel conflitto tra lealisti e ribelli, che si sono più volte accusati reciprocamente. Hanno fatto sapere di essere già al lavoro per verificare le notizie.  Francesca Canelli

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