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Strage a Tripoli, attacco a due moschee sunnite: più di 40 morti e oltre 400 i feriti

Tripoli

Le esplosioni si sono verificate al termine delle preghiere del venerdì, quando i luoghi di culto erano affollati

Eleonora Tesconi
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E' di almeno 40 morti e più di 400 feriti il bilancio della doppia esplosione che ha colpito il cuore religioso di Tripoli, la seconda città del Libano affacciata sulla costa settentrionale. E' quanto reso noto dal direttore della Croce Rossa libanese, George Kettaneh, che ha precisato che molti feriti "sono in serie condizioni con ustioni e ferite alla testa". Le bombe sono state fatte esplodere nei pressi di due moschee sunnite al termine delle preghiere del venerdì. La prima è scoppiata vicino alla moschea di Tarqwa, nei pressi della casa del primo ministro uscente Najib Mikati. Il tempio islamico è l'usuale luogo di preghiera di Salem Rafei, religioso salafita nemico del gruppo militante libanese di Hezbollah. Non è stato ancora reso noto se l'uomo si trovasse o meno all'interno della moschea al momento dell'esplosione. Il secondo attacco, circa cinque minuti dopo, è stato messo a segno nella zona del porto, nei pressi della moschea di Salam, vicino alla casa dell'ex capo della polizia Ashraf Rifi. Due esplosioni che mirano a "fomentare il conflitto" in Libano, ha condannato il primo ministro Mikati: "Ma promettiamo ai nostri figli e fratelli a Tripoli che rimarremo al loro fianco, specialmente in questo momento critico", ha poi ricordato il premier. Si tratta del peggior attacco dai tempi della guerra civile e arriva a una settimana di distanza dall'attentato che ha colpito i sobborghi meridionali di Beirut, roccaforte di Hezbollah, con un bilancio di 27 vittime.

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