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Adolf Hitler, la verità sulla morte del Furer: la conferma dallo studio scientifico

Ventura Cigno
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Adolf Hitler è morto nel suo bunker a Berlino, suicida come è sempre stato raccontato dagli storici. Stavolta però a confermarlo è uno studio scientifico dell'Università di Versailles citato dalla rivista Focus e pubblicato sulla rivista European journal of internal medicine che ha esaminato i pochissimi resti del corpo di Hitler ritrovati dopo la liberazione di Berlino.  Il corpo del Führer non è mai stato trovato, alimentando nel corso dei decenni le più svariate interpretazioni sulla sua morte. Le leggende più note parlano del Führer in fuga su un sottomarino verso l'Argentina o nascosto in una improbabile e remota base dell'Antartide. Tra le versioni storiche più accreditate però c'era quella che voleva il corpo di Hitler trasportato nel giardino della cancelleria tedesca, così come lui stesso avrebbe chiesto prima di suicidarsi. I resti sarebbero rimasti lì fino a quando Stalin non ordinò ai servizi di controspionaggio di nasconderli in un luogo sicuro di Magdeburgo. Il comitato di sicurezza dello stato russo, nel 1970, per timore che la notizia potesse circolare pubblicamente dando adito a sentimenti neonazisti, una volta riesumate le spoglie le fece cremare e disperdere.  I resti di Hitler, la mandibola e delle parti del cranio, sono stati conservati a Mosca e oggi appartengono ai servizi segreti russi che però ne hanno dichiarato il possesso solo nel 1993, durante l'ultimo anno dell'Unione Sovietica. Dopo l'autorizzazione a intervenire è arrivata la conferma della versione ufficiale: Hitler è morto suicida il 30 aprile del 1945 nel suo bunker di Berlino. L'equipe di ricerca che ha effettuato le analisi ha così confermato l'ipotesi più accreditata, secondo la quale il Führer si sarebbe suicidato sparandosi alla fronte. Il professore Philippe Charlier, coordinatore degli studi, ha spiegato, infatti, che il teschio presenta sulla regione sinistra un foro causato proprio dal passaggio di un proiettile. A ciò si aggiungano anche i residui presenti sui denti che avvalorano l'avvelenamento da cianuro, causa del deposito bluastro.

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