Washington, 5 nov. (Adnkronos) - Chiusa in camera e appesa con una prolunga arancione legata a piedi, braccia e collo. E' il racconto sconcertante di Michelle Knight, una delle tre ragazze tenute segregate per un decennio da Ariel Castro, 'il mostro di Cleveland' condannato all'ergastolo e trovato morto nella sua cella lo scorso 3 settembre. A sei mesi dalla sua liberazione dalla 'casa degli orrori', la 32enne nel corso di un'intervista, che sarà trasmessa oggi e domani, con lo psicologo e noto conduttore televisivo Phil McGraw ha raccontato gli anni del suo calvario. Nel corso del talk show "Dr. Phil" la donna ha descritto, disegnando in aria con il dito una "U", come l'uomo la tenesse legata e ricordato che la costringeva a tenere la bocca chiusa con il nastro adesivo. Una volta la vittima ha anche provato a forzare la serratura per riuscire a scappare, ma senza successo. Fu allora che Castro le disse: "Adesso verrai punita". McGraw, anticipando alla Cnn alcuni contenuti dell'intervista, ha detto che la Knight era incatenata al collo e alla vita ed indossava un casco da motociclista. Una volta, ha aggiunto McGraw, era stata lasciata così per giorni senza potersi sdraiare perché la catena era troppo corta. (segue)




