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Siria, Ankara: "Non necessaria nuova operazione"

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AdnKronos
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Istanbul, 23 ott. (Adnkronos/Dpa) - La Turchia non considera necessaria al momento una nuova operazione nella Siria settentrionale al di fuori della zona attualmente operativa. Ad annunciarlo, in una dichiarazione, è stato il ministero della Difesa di Ankara. "La Turchia non consentirà mai la formazione di una fascia terroristica a sud dei propri confini e la nostra lotta al terrorismo proseguirà con determinazione", si sostiene inoltre con riferimento all'operazione condotta nel nord della Siria. Infine, precisa il comunicato, nell'ambito di un accordo raggiunto ieri tra il presidente turco Recep Tayyip Erdogan e il presidente russo Vladimir Putin a Sochi, già a partire da oggi inizierà un lavoro congiunto. Ai curdi era stata concessa una nuova tregua di 150 ore per l'evacuazione. "A partire da domani (oggi, ndr) alle 12 un prolungamento di 150 ore è dato ai terroristi dell'Ypg per lasciare con le loro armi la zona di 30 chilometri" dal confine con la Turchia, ha annunciato il presidente turco Erdogan, dopo il colloquio a Sochi con Vladimir Putin, citato dall'agenzia di stampa Anadolu. Gli Stati Uniti hanno "abbandonato" i loro alleati curdi in Siria lasciandoli affrontare da soli l'offensiva turca. Lo ha dichiarato in una nota il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov, all'indomani dell'accordo. "Gli Stati Uniti sono stati gli alleati più stretti dei curdi. Eppure li hanno abbandonati, essenzialmente li hanno traditi e ora preferiscono mantenere i curdi al confine e praticamente li costringono a combattere i turchi", ha affermato il portavoce, citato dall'agenzia di stampa 'Sputnik'. Secondo Peskov, è "ovvio" che se i curdi non si ritireranno dalla cosiddetta zona sicura al confine, le guardie di frontiera siriane e la polizia militare russa dovrebbero lasciare l'area. In questo caso, i restanti gruppi curdi, ha affermato, verrebbero "annientati" dall'esercito turco. "I due più grandi Paesi al mondo", Usa e Russia, hanno riconosciuto la "legittimità" dell'operazione 'Fonte di pace' lanciata dalla Turchia nel nord-est della Siria e gli accordi raggiunti da Ankara con le due potenze sono "successi politici", ha dichiarato il ministro degli Esteri turco, Mevlut Cavusoglu, in un'intervista rilasciata all'agenzia di stampa 'Anadolu'. In merito all'accordo raggiunto ieri a Sochi, il capo della diplomazia di Ankara ha sottolineato che se le forze turche individueranno "elementi terroristici nell'area dell'operazione Fonte di pace, li neutralizzeranno". Secondo Cavusoglu, l'azione della Turchia ha impedito la nascita di uno "Stato terrorista" nel nord della Siria. Il ministro ha quindi definito l'operazione 'Fonte di pace' una "svolta" per il futuro del Paese arabo.

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