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Harbin nuova Wuhan, seconda ondata del contagio da coronavirus: una studentessa tornata da New York scatena il disastro

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La nuova Wuhan potrebbe chiamarsi Harbin. La Cina sprofonda di nuovo nell'incubo coronavirus e la seconda ondata dell'epidemia sarebbe partita dalla capitale della provincia di Heilongjiang, estremo Nord Est del Paese a 2.300 chilometri dal primo focolaio mondiale del contagio. Il regime comunista ha imposto il lockdown agli 11 milioni di abitanti della città famosa nel mondo per il Festival del ghiaccio che si è tenuto per l'ultima volta lo scorso gennaio, prima che lo tsunami Covid19 si abbattesse ufficialmente sul mondo. 

 

 

 

A scatenare il ritorno del virus, scrive il sito TPI, sarebbe stata una studentessa di 22 anni rientrata ad Harbin da New York e risultata positiiva al test, anche se asintomatica. La città era sottoposta a lockdown parziale dallo scorso 8 aprile, ma gli incontri pubblici nei quartieri erano consentiti. Proprio ad uno di questi avrebbe partecipato la studentessa, che aveva trascorso i 14 giorni di quarantena obbligatori una volta tornata in patria. E in quell'occasione sarebbe scattato il contagio di massa per altre 70 persone, in un drammatico effetto domino che ha portato ora gli infetti a 540 in tutta la provincia. Per questo motivo è ripartita la macchina della rigidissima prevenzione: divieto di ingresso ai non residenti, obbligatoria l'App sanitaria per "tracciare" i possibili contagiati, vietati nuovamente gli eventi pubblici. Chi è in quarantena a casa, sottolinea ancora TPI, per uscire dovrà sottoporsi a tre test, due tamponi e un test sierologico

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