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Stati Uniti e Cina, scontro ad alta quota: stop reciproco ai voli? Il primo atto della nuova Guerra Fredda

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La tensione Usa-Cina si taglia con il coltello. Nella giornata di ieri, mercoledì 3 giugno, la Casa Bianca ha ufficializzato il blocco dei voli delle compagnie aeree di Pechino negli Stati Uniti a partire dal prossimo 16 giugno. Una decisione ponderata da Donald Trump dopo il divieto da parte delle autorità cinesi a due delle principali compagnie aeree statunitensi (Delta e United Airlines) che avrebbero dovuto riprendere le tratte verso la Cina questa settimana. I voli tra le due superpotenze, ricorda Repubblica, erano stati sospesi all'inizio dell'anno per volontà americana, visti e considerati gli allarmi sul coronavirus. 

 

 

Ma c'è di più perché secondo la Casa Bianca i cinesi avrebbero violato un accordo sui voli fatto tra i due Paesi. Insomma, tutta benzina sul fuoco. "L'amministrazione Usa continuerà a coinvolgere le nostre controparti cinesi in modo che sia le compagnie aeree statunitensi che quelle cinesi possano esercitare pienamente i loro diritti bilaterali - ha assicurato il ministro degli Esteri -. Nel frattempo, permetteremo ai vettori cinesi di operare lo stesso numero di voli passeggeri di linea che il governo cinese permette ai nostri". Anche se altre indiscrezioni dicono tutt'altro. Stando a quanto apprende Repubblica, Trump starebbe addirittura pensando di anticipare il divieto prima del 16 giugno e dare via a quella che potrebbe trasformarsi in una nuova Guerra Fredda, parole non a caso usate proprio dal regime cinese riferendosi ai rapporti attuali con Washington. Se Trump bloccasse il traffico aereo, la Cina risponderebbe con ugual moneta: stop alle comunicazioni tra le prime due super-potenze mondiali?

 

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