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Harry e Meghan Markle smascherati da Caprarica: "Ipocriti e ruffiani". Soldi, l'ombra del marketing sul nome della loro figlia

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Chiamare la secondogenita Lilibet Diana è "la mossa più ruffiana che si potesse immaginare". Parole di Antonio Caprarica, storico corrispondente della Rai da Londra e uno dei massimi esperti delle vicende riguardanti la famiglia reale. Il nome scelto dal principe Harry e da Meghan Markle sta facendo discutere il mondo intero: in una sola bambina hanno voluto unire l'eredità di lady Diana al soprannome privato della regina Elisabetta. 

 

 

"Tutti ci aspettavamo che la bambina di Harry potesse chiamarsi Diana - ha dichiarato Caprarica in un'intervista rilasciata a Vanity Fair - io pensavo lo scegliessero come primo nome. Ma come si fa a dare il nome privato della regina a una bambina che sarà ottava in linea di successione al trono, ma che vive in California con due genitori che a giorni alterni definiscono la monarchia britannica 'una via di mezzo tra un luna park e uno zoo' e i suoi membri come 'vittime di un sistema demenziale', se non peggio?". Per Caprarica non vi sono dubbi che dietro il nome scelto per la neonata ci sia una "grossa misura di ipocrisia" nonché una "volontà di segnalare un'appartenenza a una famiglia reale che, però, si continua a criticare". 

 

 

Tra l'altro sullo sfondo si nasconderebbe l'ombra del marketing, aspetto tanto caro ai duchi di Sussex: "Negli ultimi mesi hanno messo in scena un'operazione commerciale gigantesca. Prima l'intervista a Oprah di maggio, poi le trasmissioni sui problemi psichici. Sono al centro di un giro d'affari enorme". Non a caso secondo i tabloid britannici, nello stesso giorno della nascita della bambina sarebbe stato registrato il dominio lilibetdiana.com. 

 

 

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