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Kim Jong-un, la follia: per salvarsi dal Covid fa morire di fame il popolo. Tragedia in Corea del Nord

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Dopo aver sprecato un'occasione d'oro di chiudere un accordo con Donald Trump, la Corea del Nord è ora quasi completamente ignorata dall'amministrazione Biden. L'ultima sconfitta riguarda la battaglia del grano, a comunicarlo proprio Kim Jong-un che, parlando al Comitato centrale del Partito dei lavoratori, ha detto: "La situazione alimentare per il popolo è tesa e peggiora, il settore agricolo ha fallito l'obiettivo nella produzione di cereali". La colpa sarebbe dei tifoni che hanno travolto il Paese in seguito a un periodo di siccità straordinaria, ma anche delle misure messe in atto dal governo per contrastare il Covid. La frontiera con la Cina è stata chiusa, eliminando così l'unica rotta commerciabile praticabile. 

 

 

Le prospettive future richiedono interventi drastici e immediati. Secondo le stime della Fao, se il deficit del raccolto non dovesse essere colmato con le importazioni e gli aiuti internazionali, tra agosto e ottobre la popolazione affronterà una gravissima crisi alimentare. Come sottolinea il Corriere della Sera, nel 2020 è venuta meno una tonnellata di approvvigionamenti. La popolazione nordcoreana ha avuto 445 calorie in meno al giorno, in rapporto alle 2.199 raccomandate dall'Onu. Secondo l'agenzia sudcoreana che monitora il Nord, quest'anno mancheranno 1,35 milioni di tonnellate di alimenti. Già ad aprile, Kim aveva rimarcato la necessità di intraprendere una "ardua marcia per alleviare la situazione delle masse". 

Secondo quanto stimato da diverse organizzazioni umanitarie, circa 10 dei 25 milioni di abitanti della Corea del Nord sono cronicamente malnutriti. Alla faccia delle dichiarazioni esternate da Kim, una volta ereditato il potere del padre nel 2011: "Il nostro popolo non dovrà più stringere la cinghia" aveva detto il Maresciallo. Sono bastati dieci anni per far ammettere a lui stesso che il piano di sviluppo economico "ha dato pessimi risultati in quasi tutti i settori". E questo, ben al di là delle sanzioni varate nei suoi confronti nel 2016 e nel 2017 per punire il continuo lancio di missili e di test nucleari. 

 

 

Il colpo peggiore infatti, Kim se lo è auto-inflitto. La chiusura della rotta commerciale con la Cina, che nel 2015 valeva 6 miliardi, nel 2019 era calato a 2,8 miliardi, per ridursi a miseri 540 milioni l'anno scorso, ha dato una mazzata non da poco all'economia nordcoreana. La chiusura senza se e senza ma e l'isolamento continuo decisi per contrastare il Covid, ha ridotto in miseria l'intera popolazione. Mancano addirittura i fertilizzanti per le coltivazioni e, secondo quanto riportato da Radio Free Asia, sembra che il governo abbia persino richiesto due litri di urina al giorno ai contadini, per far fronte pure a questa carenza. 

 

 

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