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James Gorman di Morgan Stanley contro lo smartworking: "Se si può andare al ristorante, si può tornare in ufficio"

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Basta smartworking. L'appello arriva da James Gorman, Ceo di Morgan Stanley. "Se potete andare in un ristorante - ha tuonato ai microfoni della Cnn -, potete anche venire in ufficio. E noi vi vogliamo in ufficio". Gorman fa sul serio e ha annunciato una "data ultima", quella del Labor Day (lunedì 6 settembre): "Se entro quel giorno le persone non saranno tornate in ufficio, sarò molto deluso e allora dovremo rivedere un po' di cose. E poi, se si vuole essere pagati a New York, si lavora a New York". Il tema è caldo, anzi bollente, in ogni Paese: con la campagna vaccinale che galoppa e il ritorno alla "routine", è il caso che anche la modalità di lavoro torni a essere quella del passato.

 

 

Eppure pesa e non poco le divergenze tra aziende. Da una parte chi fa il tifo per il tele-lavoro, dall'altra chi come Gorman chiede il rientro dei lavoratori. Non è da meno Jeff Bezos, patron di Amazon, convinto che il modo migliore per la sua leadership tecnologica sia riportare tutti a una "cultura incentrata sull’ufficio". Ovviamente senza dimenticare le sicurezze anti-Covid imposte fino ad oggi. Come lui anche il mondo finanziario freme per tornare in ufficio. David Solomondi, Ceo di Goldman Sachs: "Il lavoro da remoto non è l'ideale per noi, e non è una nuova normalità. È un'aberrazione che correggeremo il più rapidamente possibile".

 

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