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Coronavirus, è morto Graciliano Diaz Bartolo. La tragica fine del medico cubano arrivato a marzo 2020 in Italia per aiutare la Lombardia

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Il Coronavirus uccide, anche e soprattutto "gli eroi". Così vennero definiti i medici cubani che nella primavera del 2020 arrivarono in Italia per aiutare i colleghi lombardi, travolti dalla pandemia. Erano in 58, tra medici e sanitari, quelli che da L'Avana arrivarono a Crema a marzo di un anno fa. E uno di loro, Graciliano Diaz Bartolo, è morto di Covid. Su Facebook lo ha ricordato commossa la sindaca cremasca Stefania Bonaldi, stringendosi "ai compagni della brigata internazionale Henry Reeve" ed esprimendo loro "vicinanza". La "brigata" di medici cubani prende il nome come spiega Concita De Gregorio su Repubblica da un americano di Brooklyn, Henry Reeve, "che nella seconda metà dell'800 dopo l'omicidio di Lincoln si arruolò con le milizie ribelli indipendentiste di Cuba sotto il nome di Henry Real".

 

 

 

 

 



Protagonisti di quel gesto di umanità e solidarietà, i medici cubani sono anche stati candidati al Nobel per la Pace che lo scorso anno è andato però al World Food Program delle Nazioni Unite. "La vita talvolta può essere beffarda", ha scritto la Bonaldi su Facebook. Anche medici e infermieri italian partecipano al lutto: "Ti ricorderemo mentre lottavi contro l'ebola e contro tanti mali in giro per il mondo e a Cuba. Ti ricorderemo sempre", mentre la comunità cubana e latino-americana cremasca si dice "senza parole, abbiamo perso un altro guerriero".

 

 

 

 

 

 


Al tempo del loro arrivo in Italia, la sindaca accolse i medici cubani con queste commosse parole: "Mi è difficile esprimere a parole la gioia, la commozione, l'orgoglio e lo straordinario affetto che proviamo per i nostri hermanos de Cuba. Abbiamo fatto nostro il loro motto: La nostra patria è l'umanità".

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