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Coronavirus in India, il mistero del crollo dei contagi: vaccino e scenari, ecco cosa sappiamo

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Vi ricordate lo scorso maggio, quando l'India era il focolaio mondiale del coronavirus? Mentre i casi in tutto il mondo diminuivano, in India toccavano i loro massimi: il 6 maggio ci fu i picco con 414.455 nuovi contagi all'attivo, i morti sfioravano le 5mila persone al giorno. Numeri terrificanti per un Paese che era già stremato, messo in ginocchio dalle precedenti ondate, con un sistema sanitario debole e a un millimetro dal collasso.

 

E oggi, che succede? Certo, in termini numerici l'India resta tutt'ora il secondo Paese al mondo per casi di Covid, con 31,654,584 infezioni attive, dietro soltanto ai circa 35 milioni casi degli Stati Uniti. Ma tali cifre sono dovute alla popolazione del Paese. Il punto è che dall'inizio di giugno, i contagi quotidiani di Nuova Dehli erano più che dimezzati rispetto alle folli cifre del mese precedente. A luglio, l'India ha visto tutti i valori rientrare ampiamente al di sotto della soglia di guardia, con i bollettini che riportano 40mila nuovi casi al giorno. Insomma, l'India, dal punto di vista del Covid, sembra prendere sempre una direzione opposta rispetto a quella del resto del mondo, dove al contraio i nuovi casi stanno aumentando.

 

E perché sta accadendo tutto ciò? La prima teoria riguarda l'immunità diffusa, che però non potrebbe essere dovuta solo al vaccino: i vaccinati con doppia dose sono soltanto 101 milioni, ossia il 7,4% del totale della popolazione indiana, paria a quasi 1,4 miliardi di abitanti. Insomma, nel Paese, così come avanza l'ipotesi il Corriere della Sera, potrebbe essere stata raggiunta una sorta di immunità di gregge grazie all'altissimo numero di guariti e contagiati.

La seconda spiegazione, che ha certo qualcosa in comune con la prima ma è assai più inquietante, avanza la possibilità che i bollettini ufficiali non abbiano considerato diversi milioni di morti (così come sostiene uno studio del Center of Global Development di Washington). Possibile che anche milioni di contagi siano sfuggiti alle autorità sanitarie. Insomma, di risposte chiare, per ora, non ce ne sono.

 

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