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Transnistria, "nel nome dell'Urss". Il diktat di Putin che porta all'escalation: scenario e timori

 Tiraspol

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La strategia della Russia nel 42/mo giorno dall'inizio dell'invasione dell'Ucraina appare sempre più concentrata a Est: l'obiettivo, secondo le fonti concordanti degli analisti internazionali, è quello di arrivare al controllo completo delle regioni di Donetsk e Lugansk. Eppure ora i militari di Kiev osservano operazioni preparatorie nell'autoproclamata repubblica moldava di Transnistria.  I militari ucraini non escludono che venga utilizzato il territorio della Transnistria per sostenere le operazioni verso l'Ucraina. Da lì potrebbe partire l'attacco a Odessa, "in nome dell'Urss". 

 

 

Lo stato maggiore dell'esercito ucraino osserva infatti che i russi stanno cercando di migliorare la situazione tattica nella direzione di Pivdennyi Bug, il fiume in direzione della Moldavia. I militari ucraini non escludono l'uso del territorio dell'autoproclamata Repubblica Moldava di Transnistria per sostenere le operazioni offensive. Il campo d'aviazione di Tiraspol viene attrezzato per ricevere gli aerei militari russi, sostiene Kiev secondo cui i russi "non abbandonano i tentativi di coinvolgere mercenari di altri paesi nelle ostilità contro l'Ucraina per compensare le proprie pesantissime perdite".

 

 

I servizi segreti ucraini nelle ultime 72 ore, conferma La Repubblica, "hanno indicato la possibilità di un intervento diretto della filorussa Transnistria nel loro conflitto. Portando i carri e i missili da Sud-Ovest, Tiraspol potrebbe chiudere Odessa, lontana soltanto settanta chilometri, in una triplice morsa: truppe russe da oriente - ma prima di arrivarci l'esercito invasore dovrebbe sdraiare il fortilizio della città di Mykolaiv, per ora attaccato con furia ma sempre resistente -, quindi navi russe con i loro Kalibr verticali sparati dal Mar Nero e, appunto, l'esercito dello staterello. O, perlomeno, i suoi razzi".

 

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