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Orlan-10, il drone russo spia gli ucraini? La scoperta dopo lo schianto, "da dove arrivano le componenti"

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Dalla parte della Russia, i droni. Nella guerra in Ucraina l'esercito di Vladimir Putin vanta l'utilizzo di temibili aeromobili a pilotaggio remoto. Come si può ben vedere da diversi filmati, questi sono in grado di abbattere convogli e veicoli blindati. Eppure gli Unmanned Aerial Vehicle del Cremlino potrebbero nascondere un segreto. Nonostante la precisione dei loro laser nel sferrare attacchi, i droni secondo la rivista Forbes non sarebbero così avanzati come si crede. Il modello che si pensa essere usato è l'Orlan-10.

 

 

Un drone entrato in servizio nel 2010, che permette di trasportare telecamere e altri sensori. L'obiettivo di questi apparecchi è quello di ricognizione, di mappatura 3D e supporto. Nel 2020 è stato prodotto un modello aggiornato, denominato Orlan-30, in grado addirittura di illuminare bersagli terrestri. Eppure come si sviluppi questo modello non è una novità. Nel 2016 le forze ucraine hanno recuperato un drone russo, lo hanno smontato e sezionato a fondo. Risultato? Diverse scoperte interessanti.

 

 

La prima riguarda i componenti elettronici del sistema di comunicazione e navigazione. Questi sono stati importati da società americane, mentre altri componenti sono stati acquistati dalla Cina. La seconda: la fotocamera impiegata dall'Orlan catturato sembrerebbe utilizzare una fotocamera consumer Canon standard. Dunque, non una fotocamera commerciale per dorni, ma una reflex digitale OS 750D impiegata dai fotografi dilettanti. Da qui la conclusione di molti esperti che vedono nell'improvvisazione una carenza nella tecnologia russa. Un dettaglio che fa ben sperare alla resistenza ucraina. A correre in soccorso di quest'ultima proprio nell'utilizzo dei droni sono alcuni volontari, che aggiungono agli apparecchi volanti vere e proprie bombe per colpire gli avversari. 

 

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