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Battaglione Azov, la ragazzina e il tatuaggio sulle cosce che sconvolge il mondo

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Ragazzini ucraini educati dai militari del Battaglione Azov, in campi estivi pensati per instillare in loro l'orgoglio ucraino e anche una certa simpatia filo-nazista. Un video del Guardian del 2017 gettava una luce sinistra sui "metodi" dei soldati protagonisti, in questi giorni, della eroica resistenza contro l'esercito russo a Mariupol, asserragliati fino all'ultimo nei bunker sotto l'acciaieria Azovstal che si sta ormai trasformando in una catacomba. 

 

 

 

Nel filmato risalente a 5 anni fa, dopo dunque le (famigerate) imprese del reggimento nella guerra in Donbass contro gli ucraini filo-russi, come sottolinea anche la Verità si notano bambini e bambine di 10 anni o poco più, tutti in tenuta militare, pantaloni corti e mimetica, tra fucili, mitra e granate. Veri e propri campi di addestramento, in cui non mancano riferimenti alle Ss hitleriane come le svastiche tatuate e il simbolo del Battaglione, la "trappola per lupi" mutuata proprio da alcune unità militari naziste.

 

 

 

Soprattutto, a sconvolgere l'Occidente, la scritta tatuata dietro le cosce da una ragazzina ed esibita fieramente davanti all'obiettivo: da un lato White, dall'altro Pride: Orgoglio bianco, uno degli slogan dei suprematisti bianchi e xenofobi di mezzo mondo. Inquietante, tra le esercitazioni proposte ai giovani ucraini, la prova di sopravvivenza al lancio nemico di una granata. Non potevano sapere, forse, che quella sarebbe diventata la tragica realtà quotidiana non più solo in Donbass, ma in tutto il Paese da lì a una manciata di anni.

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