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Nato, "i documenti segreti consegnati a Eltsin". Ecco perché Putin ha attaccato l'Ucraina

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Quanto il processo di allargamento a Est della Nato ha influito nella decisione della Russia di invadere l’Ucraina? È sostanzialmente una delle questioni che il Foreign Affairs ha posto a una sessantina di esperti, la cui maggioranza si è espressa a favore della Nato: d’altronde l’adesione all’Alleanza atlantica è del tutto spontanea, anche se non si può ignorare il problema di sicurezza posto dalla Russia per l’interesse di diversi Paesi dell’Est a entrare nella Nato.

 

 

Nei commenti riportati dal Foreign Affairs, in molti pongono l’accento su due colloqui avvenuti tra Stati Uniti e Russia negli anni Novanta. Era il 1990 quando James Baker e Michail Gorbaciov, al tempo rispettivamente segretario di Stato americano e presidente dell’Unione sovietica, affrontarono la questione di un eventuale allargamento a Est della Nato: Gorbaciov venne rassicurato che l’Alleanza atlantica non si sarebbe allargata nemmeno di un centimetro verso la Russia. Un altro colloquio su questo argomento è poi avvenuto il 22 ottobre 1993 tra Christopher Warren e il presidente russo Boris Eltsin.

 

 

I due parlarono del futuro partenariato per la pace tra Occidente e Russia che avrebbe incluso quest’ultima insieme ai Paesi europei in un nuovo patto alternativo all’allargamento Nato. “Splendido”, risposte Eltsin, che all’epoca non poteva sapere che la proposta non si sarebbe mai realizzata. Nelle sue memore Warren affermò però che il presidente russo aveva frainteso il suo discorso, nel quale si specificava che il problema dell’allargamento non era risolto, ma che sarebbe stato posto più avanti.

 

 

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