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Joe Biden, la soffiata del fedelissimo Coons: "Cosa facciamo se Putin attacca la Nato"

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"Dobbiamo prepararci per tutti i possibili scenari, restando uniti". Parola di Christopher Coons, il parlamentare più vicino a Joe Biden nonché presidente del Comitato etico e fa parte e membro della Commissione Esteri del Senato degli Stati Uniti d'America. Intervistato da Giuseppe Sarcina per il Corriere della Sera Coons ribadisce l'importanza della coesione dell'Alleanza Atlantica per fermare l'avanzata della Russia. "Io vedo che Vladimir Putin ci sta mostrando ogni giorno quanto sia brutale", dice Coons. "Non possiamo acconsentire a continuare a massacrare i civili. La situazione si sta evolvendo. Stiamo accumulando le prove terrificanti dei crimini di guerra commessi dalle forze armate russe. Abbiamo visto usare gli stupri, la mancanza di cibo, la fame come strumenti di guerra. I russi continueranno in questa escalation. E penso che Putin si fermerà solo se lo fermiamo noi".  

 

 

Per questo, spiega il senatore Coons, "l'amministrazione Biden sta inviando armi sempre più potenti e più precise". La strategia è chiara: "Il presidente Biden con un impegno costante e un approccio paziente è stato in grado di tenere insieme tutto l'Occidente, coinvolgendo anche Paesi che all'inizio erano rimasti un po' ai margini. Tutti questi Stati, Italia compresa, hanno deciso insieme d'imporre sanzioni economiche devastanti contro la Russia. Ma è un momento storico cruciale. Il corso di questo secolo può dipendere da quanto difenderemo con decisione la libertà in Ucraina". Alla domanda se verranno inviati soldati Nato a combattere in Ucraina Coons mette le mani avanti: "No, non sto chiedendo nulla di tutto ciò. Credo, invece, che il Congresso americano e gli alleati si debbano interrogare sul percorso di questa guerra. Che cosa fare se Putin decide di sconfinare in Moldavia o in Georgia? Vieni a rispondere a un missile che ha colpito il territorio della Nato? Dobbiamo prepararci per tutti i possibili scenari, restando uniti".

 

 

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