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Putin ha il cancro al midollo spinale? Quirico ridicolizza gli 007: "Dallo scorso 24 febbraio..."

Domenico Quirico

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Dall'inizio della guerra in Ucraina, 101 giorni fa ormai, non si fa che parlare della presunta grave malattia di cui sarebbe affetto Vladimir Putin, "Ha il cancro", "Ha un tumore del sangue", "un cancro al midollo spinale". Insomma, scrive Domenico Quirico su La Stampa, è "inutile perder tempo a considerare le traiettorie presenti prossime e future di questo bozzolo di terza guerra mondiale a due ore da Trieste. Ha già risolto tutto l'Onnipotente, da par suo". Come dire, ci ha pensato Dio a punire lo zar. E se si prova a contestare - Putin parla, cammina tra la folla, è protagonista alla Parata - si viene subito messi a tacere, sottolinea il giornalista: "È gonfio... gli trema la gamba... si appoggia con la mano al tavolo... ha l'occhio fisso... è quasi cieco... tiene una coperta sulle gambe durante la parata militare" e ancora: "Lo hanno operato ieri... è sparito da una settimana... vive in ospedale...".

 

 

Praticamente "manca poco" e Putin muore. "Tre anni" dicono "i realisti che hanno probabilmente letto le cartelle cliniche compilate da medici più o meni illustri a cui è stato chiesto di procedere a una visita televisiva, diciamo così, dello zar", ironizza Quirico. Ma queste convinzioni svelano molto "dell'occidente e in fondo anche degli imbarazzi della politica nei confronti del grave problema russo. I racconti popolari, e questo è la storia della malattia di Putin, non sono altro che storia magica". Il cattivo Putin, è la morale, "è spazzato via, i buoni cioè noi trionfano". Quindi, "non temete, il tiranno aggressore porta dentro di sé la punizione che lo rode, sa di dover pagare. I guai che ci impone sono gli ultimi sussulti di un cadavere già vinto".

 

 

Peccato che dal 24 febbraio, nulla riesce a fermarlo. "Bombe in leasing e sanzioni planetarie, espulsioni dal salotto buono dei Grandi e anatemi filosofici. Niente. Lui distrugge, annette, avanza, affama mezzo pianeta, semina zizzania. Sembra inattaccabile". Conclude Quirico amaro: "Viviamo nella parte del mondo che considera il pensiero scientifico come il fulcro della propria civiltà universale. E la medicina ne è uno dei capisaldi. Abbiamo appena sconfitto la pandemia con i vaccini, annichilendo le bugie dei praticanti gli amuleti e la antiscienza" ma appena "si verifica un grande problema come la guerra ecco che ci rivolgiamo, per rassicurarci in qualche modo che tutto finirà bene, alla più antiscientifica, primitiva e magica delle concezioni, che la malattia sia non un problema di cellule malate ma una punizione divina, la manifestazione somatica della Colpa". 

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