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Cina, Marta Dassù: Xi Jinping sta truffando Putin? Lo scenario clamoroso

Marta Dassù  

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Marta Dassù, ospite di Alessandra Sardoni a Omnibus su La7, nella puntata dell'11 ottobre, analizza l'escalation militare in Ucraina. Secondo la analista dell'Aspen Institute Italia ed ex viceministro degli Esteri nei governi Monti e Letta, "Il ponte di Kerch in Crimea era un obiettivo militare legittimo" e per questo è stato attaccato. "Era un progetto personale di Vladimir Putin con grande fanfara inaugurato nel 2018 passava tutto il rifornimento per le forze armate russo", spiega la Dassù. "Non era un attacco a una infrastruttura civile".

 

 

Il problema della guerra sarà sul tavolo del nuovo governo e, aggiunge la ex viceministro, "l'unica manifestazione che ha senso è quella che preme sul vero partito della guerra che è la Russia che ha aggredito un Paese sovrano". Ora il punto sono i negoziati per arrivare alla pace. "La Crimea potrà diventare parte di un eventuale accordo che passerà inevitabilmente per una pressione degli Stati Uniti e della Cina", sottolinea la Dassù. "Se verrà questo momento sicuramente sarà dopo il congresso del partito comunista cinese e dopo le elezioni di mid term negli Usa". 

 

 

E attenzione, "alla Cina fa piacere avere un junior partner come ormai è la Russia, ma non riconosce l'annessione della Crimea e difende le integrità territoriali dei Paesi ed è felice che gli Usa si occupino del fronte europeo e non del fronte pacifico. Ma, insomma, la Cina è alleata fino a un certo punto con Putin se scatena una guerra nucleare". Se la Russia ricorresse all'uso tattico di un ordigno nucleare, conclude, "diventerebbe un paria anche per la Cina".  
 

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