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Sergey Lavrov "ricoverato in terapia intensiva": una drammatica verità

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Sta per essere sollevato il velo di mistero circa le indiscrezioni degli scorsi giorni sulle condizioni di salute di Sergey Lavrov, il ministro degli Esteri russo volato al G20 di Bali al posto di Vladimir Putin. La notizia, trapelata dall'agenzia internazionale Associated Press e smentita subito dalla portavoce del ministero degli Esteri Maria Zakharova, voleva che Lavrov fosse stato ricoverato in ospedale per un problema cardiaco. Adesso, secondo un'indiscrezione lanciata da Repubblica, arriva la conferma proprio da parte dell'ospedale Sangla Hospital di Denpasar, il capoluogo della provincia di Bali. 

 

Stando alla ricostruzione che ne fa il cronista di Repubblica chiedendo informazioni al personale della struttura ospedaliera, uno degli addetti alla reception del reparto di cardiologia avrebbe confermato la presenza di Lavrov nella giornata del 14 novembre. Il capo della diplomazia russa sarebbe stato portato al Sanglah Hospital per ricevere alcune cure dopo aver riscontrato un malore non appena atterrato in Indonesia. Precisamente nel reparto di terapia intensiva, probabilmente a causa di un infarto o di altri problemi cardiologici di una certa entità.

A testimonianza di ciò le parole, pur se vaghe, dell'ufficio delle pubbliche relazioni: "Noi possiamo solo confermare che una delegazione del G20 è venuta nel nostro ospedale. Ha chiesto assistenza medica e noi l’abbiamo fornita. Però non siamo autorizzati a dare informazioni sulla delegazione, l’individuo coinvolto, la diagnosi o il trattamento". Mentre, le parole di un giovane impiegato addetto all’accettazione del reparto di cardiologia, in risposta alla domanda del giornalista, fornirebbero la prova schiacciante del ricovero: "Esatto. Iccu Ward, secondo piano", dove Iccu sta per Intensive Cardiac Care Unit, un'unità dedicata a chi ha problemi cardiaci che richiedono interventi intensivi.

 

Insomma, non ci sono certezze assolute, ma le prove che Lavrov sia andato davvero in ospedale sono ormai numerose. È quindi evidente che i fatti siano andati diversamente rispetto a quanto spiegato dalla Russia. L’ipotesi più probabile è che il ministro russo sia stato sottoposto ad una coronarografia in regime di day hospital - si tratta di un esame invasivo per verificare se c’è stato un infarto. Adesso resterebbe solo da attendere una conferma ufficiale da parte di Mosca. 

 

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