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Angela Merkel trema in mondovisione: "Cos'era accaduto poco prima"

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Le immagini di Angela Merkel tremare in mondovisione avevano sconvolto il mondo. Era il 2019, la cancelliera tedesca aveva accolto a Berlino il presidente ucraino Volodymyr Zelensky e al momento dell'esecuzione degli inni nazionali, un incontrollabile spasmo muscolare aveva colpito la testa, il tronco e le braccia della leader più potente d'Europa. Per molti, quello è stato di fatto il segnale della sua "resa", dell'addio ormai prossimo.

 

 

 

 

Oggi, Zelensky è alle prese con il dramma della guerra mentre Frau Angela è una tranquilla Cancelliera in pensione. I problemi di salute sono stati superati: erano causati, spiega la diretta interessata, da un fortissimo momento di stress personale. Il riposo e la lontananza dalla politica attiva sono stati, evidentemente, un toccasana. Non una parola sul marito Joachim Sauer, che secondo il gossip internazionale proprio in quelle settimane avrebbe avuto una tresca con una sua ex allieva. E proprio la crisi coniugale e le presunte corna avrebbe aggravato lo stress della Merkel.

 

La Merkel trema in mondovisione: guarda qui il video

 

"E' stato un momento difficile - spiega in una intervista alla Die zeit -. In un certo senso è stato come perdere i sensi per un istante, per di più in una occasione ufficiale, durante l'esecuzione degli inni nazionali. Probabilmente avevo accumulato molta tensione. Era morta mia madre e io avevo avuto troppo poco tempo per assisterla nelle sue ultime settimane di vita. Inoltre faceva molto caldo e come sempre gli obiettivi delle macchine fotografiche erano puntati su di me come canne di fucile. Improvvisamente hanno suscitato in me la sensazione di essere completamente trasparente".

 

 

 

 

Ancora oggi, notano gli intervistatori, il momento delle foto ufficiali è vissuto con molto nervosismo dalla Merkel. "Anche io mi sono chiesta: cosa succede? - ammette l'ex Cancelliera, rimasta in carica per 16 anni dal 2005 al 20021 -. Era qualcosa che non ero in grado di razionalizzare. Era già quasi la fine del mio mandato, avevo già deciso di non ricandidarmi. E tutto sommato era un altro segnale che la decisione era quella giusta".

 

 

 

 

 

 

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