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Covid in Cina, le foto satellitari dei forni crematori: verità agghiacciante

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Come in guerra, sono le immagini satellitari a svelare la verità agghiacciante sui morti per Covid in Cina, travolta nelle ultime settimane da una nuova ondata di contagi. Il Washington Post, che ha pubblicato le foto choc con inquadrature dall'alto delle città cinesi, sottolinea come le imprese di pompe funebri e i forni crematori in numerose località avrebbero registrato una forte intensificazione delle attività nelle ultime settimane, anche se il governo di Pechino ha riconosciuto finora solo 40 persone morte di Covid-19 in tutto il Paese dal 7 dicembre scorso, quando i contagi hanno registrato una nuova impennata dopo la cancellazione di alcune misure restrittive tese a impedire la diffusione del virus.

 

 



Il prestigioso quotidiano americano ha raccolto anche video pubblicati sui social network e testimonianze di alcuni cittadini, dalla quale sembra emergere un numero di morti ben più alto rispetto a quello confermato da Pechino, che a più riprese ha affermato che la nuova ondata pandemica sarebbe invece sotto controllo. Le immagini satellitari fornite dalla società statunitense Maxar Technologies hanno mostrato un "incremento drammatico" nelle attività delle imprese di pompe funebri rispetto agli ultimi mesi e all'anno scorso, in almeno sei grandi città cinesi: Pechino, Shanghai, Kumming, Nanjing, Chengdu e Huzhou. Secondo il Washington Post, le sole immagini satellitari basterebbero a dimostrare che le affermazioni del governo cinese sul numero dei morti non corrispondono alla realtà e corrisponderebbero alle testimonianze raccolte da alcuni cittadini.

 

 

 

 

Una segretaria all'impresa di pompe funebri di Jiangnan, nella città di Chongqing, ha riferito al quotidiano di "code molto lunghe" per accedere alla struttura, già da prima di Natale. "I freezer sono pieni, e tutte le otto camere ardenti stanno operando 24 ore al giorno, sette giorni su sette", ha detto, senza fornire il suo nome. La richiesta sarebbe così elevata che almeno quattro delle imprese di pompe funebri cinesi contattate dal Washington Post hanno dichiarato di aver sospeso qualsiasi servizio funebre o commemorativo per i familiari del defunto, limitandosi a fornire uno spazio per la cremazione. 

 

 

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