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Vladimir Putin, mandato di cattura? Sallusti: il dado è tratto

Vladimir Putin

Alessandro Sallusti
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La Corte penale internazionale de L’Aia ha emesso un mandato di cattura nei confronti del presidente russo Vladimir Putin per la deportazione di migliaia di bambini ucraini. Comunque vada a finire, questa decisione segna uno spartiacque definitivo, intendo non più reversibile, tra la Russia di Putin e il resto del mondo, quantomeno il mondo Occidentale. Anzi, probabilmente solo il mondo Occidentale visto che tra poche ore il presidente cinese Xi incontrerà Putin con tutti gli onori del caso fregandosene che il presidente sia formalmente accusato di essere un delinquente. Non mi stupisce, tra dittatori è ovvio che si intendano e sostengano, ma certo questo uno -due - il mandato di cattura e l’incontro con il cinese - dice chiaramente che il mondo si è diviso in due blocchi non più comunicanti.

Putin ufficialmente “criminale internazionale” mette infatti la Russia - almeno fino a che comanderà lui fuori dal consesso internazionale occidentale più di quanto abbiano fatto in sé la guerra e le sanzioni. Da lì non si può tornare indietro, come dire: il dado è tratto. E allora questo ci obbliga a decidere da che parte stare, nel mezzo non c’è più nulla. O di qui o di là, indipendentemente da mille ragionamenti che si possono fare sull’origine della crisi e sulla sua gestione. Oggi, a maggior ragione dopo la decisione della Corte penale internazionale, si può solo scegliere se stare con l’Occidente o contro l’Occidente.

 

L’America è egoista, Zelensky è un pazzo, l’Europa è assente? Mettiamo, io non lo penso ma facciamo che sia così, e allora? Tiriamo la volata a Russia e Cina che ci vogliono morti? Stiamo dalla parte di chi deporta i bambini, reprime il dissenso e vìola i diritti umani? Altra domanda: tutto ciò è pericoloso? Sì, certamente, e bisogna lavorare per tenere la situazione sotto controllo e diffidare di quelli che non avendo valori ed essendo un po’ vigliacchi sostengono che Cina e America pari sono. Mi ricordano quelli che secoli fa dicevano “Francia o Spagna purché se magna”. Sono sopravvissuti, qualcuno - i più furbi hanno in effetti mangiato, ma per un periodo troppo lungo lo hanno fatto da servi. Ecco, mangiare è certamente importante ma se per farlo devo girarmi dall’altra parte se uno deporta i bambini, ecco allora meglio la fame.

 

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