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Bakhmut, il blitz di Zelensky: uno schiaffo a Putin

Mirko Molteni
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Per rincuorare le truppe ucraine a Bakhmut, ieri il presidente Volodymir Zelensky ha visitato gli avamposti vicini alla città, salutando anche i feriti in un ospedale: «Grazie perché difendete l'Ucraina, sono onorato di esser qui oggi, e di ringraziarvi, omaggiare i nostri eroi e stringervi le mani». La spinta russa su Bakhmut, che i mercenari Wagner dicono “presa al 70%”, pare diminuire. Proprio un assalto dei Wagner è stato respinto ieri, stando allo Stato Maggiore di Kiev: «Un gruppo di wagneriani ha cercato di sfondare le nostre difese a Bakhmut e ancora una volta sono stati sconfitti. Le truppe ucraine hanno aperto il fuoco con armi leggere e cacciato il nemico. Cinque sono stati feriti, uno è stato ucciso. Gli attacchi nemici proseguono, ma il loro potenziale è in decrescita».

 

 

Anche l'intelligence britannica reputa che la spinta russa in quel settore stia calando, il che però sarebbe legato a piani in altri punti del fronte. Per la Difesa inglese: «È possibile che l’offensiva russa su Bakhmut si stia indebolendo, anche a causa del ridispiegamento delle forze russe in altri settori. Le truppe ucraine hanno lanciato un contrattacco a ovest della città che allenterà la pressione sulla via di rifornimento. I combattimenti continuano nel centro della città, la difesa ucraina rimane minacciata dal nord e dal sud». Secondo lo Stato Maggiore ucraino, ieri «i russi hanno attaccato 114 volte nelle direzioni Avdiivka, Bakhmut, Shakhtar, Mariinsky e Liman e sono stati respinti». Paiono attacchi per sondare il fronte, non un’offensiva generale. Ma che i russi, dopo aver attirato la “crema” delle forze ucraine a Bakhmut, pensino ora di spostare lo sforzo altrove è plausibile dato l'allarme su attacchi crescenti ad Avdiivka. Ieri il maggiore ucraino Vitali Barabash ha confermato: «Aumenta il cannoneggiamento intensivo e piovono più razzi su Avdiivka. Anche il numero delle operazioni d'assalto attorno alla città si moltiplica». L’esercito ucraino brama i rinforzi. Gli americani anticiperanno la fornitura di carri armati M1 Abrams inviando una sua versione più vecchia, l'M1A1, che arriverà comunque «solo in autunno», al posto dell’M1A2 previsto solo dal 2024. Non si sa se arriveranno anche 96 vecchi carri Leopard 1 italiani acquistati dalla RUAG svizzera da un deposito di Lenta, in Piemonte, per essere rigirati alla Rheinmetall tedesca per il riaggiornamento e infine forniti a Kiev.

 


LAVROV E L’URANIO - Sulla polemica per la fornitura inglese di proiettili perforanti all'uranio impoverito, il ministro degli Esteri russo Sergei Lavrov azzarda che «il loro uso può contaminare la produzione agricola ucraina», date le polveri rilasciate all’impatto. Anche l’esercito russo dispone di proiettili simili, sebbene preferisca usare i perforanti al tungsteno. Intanto il generale russo Igor Konashenkov dice: «Nell’area del Donetsk abbiamo eliminato 300 soldati ucraini e distrutto vari mezzi fra cui un semovente Akatsiya e un obice americano M777». L'aviazione russa ha abbattuto un elicottero, 26 droni e tre razzi Himars. Nella zona di Kharkov è stato bombardato un deposito di munizioni ucraino. Ma i russi hanno lanciato droni e missili anche sulle città. Nell'area di Kiev si sono avuti sette morti civili e uno a Zaporozhia, mentre vicino a Odessa i missili russi hanno colpito due depositi di armi all'aeroporto di Shkolny. Granate d'artiglieria ucraine sul villaggio russo di Borisovka, nella regione di Belgorod, hanno ucciso un civile.

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