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Google Maps, la clamorosa mossa: "Servizio temporaneamente sospeso"

Mirko Molteni
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L'invasione di terra della Striscia di Gaza da parte delle truppe israeliane è ancora rinviata. E nel frattempo, da un lato l'aviazione ebraica ne approfitta per proseguire la sua massiccia campagna dal cielo, mentre il colosso americano di internet, Google, collabora allo sforzo bellico israeliano negando informazioni che potrebbero essere utili ai miliziani di Hamas per monitorare l'afflusso di rinforzi avversari sui confini e intuire, quindi, il momento in cui l'attacco può essere imminente. Ecco perché ieri Google Maps e la sua consociata israeliana Waze hanno annunciato “la temporanea sospensione del servizio di app che monitora il traffico stradale in Israele, in base a considerazioni di sicurezza delle comunità locali”. Le aziende precisano che “chi viaggia verso una specifica destinazione può ancora vedere tracciati e tempi d'arrivo”.
È la situazione generale del traffico sulle strade israeliane che viene però occultata da Google Maps, almeno finchè dura la guerra. Ciò, anzitutto, per evitare che Hamas, monitorando il traffico possa farsi un'idea dei prevedibili ingorghi o code causati da migliaia di carri armati, blindati, camion militari, eccetera, che si concentrano via via nel Sud del paese, pronti a entrare nella Striscia. Ma forse è anche un modo di evitare che i miliziani palestinesi possano lanciare attacchi con razzi conoscendo in anticipo gli snodi stradali più trafficati e in quali orari. Intanto le forze aeree ebraiche paiono fare di necessità virtù, sfruttando il tempo inaspettatamente guadagnato per bombardare Gaza a ritmo crescente. La dilazione dell'operazione terrestre consente di proseguire il più possibile la demolizione preventiva delle principali forze del nemico per via aerea, cioè esponendo a rischi minimi i propri militari, prima di dover mettere in pericolo le truppe di terra.

Ogni bomba dal cielo in più, oggi, anche su un solo miliziano, equivale a un rischio in meno per un fante o un carrista che domani s'avventurerà fra insidiose macerie. Le scorte di bombe non sono un problema per Israele, anche senza contare il supporto americano. La dimensione raggiunta dall'offensiva aerea israeliana si misura nei ben “400 obbiettivi di Hamas centrati nelle ultime 24 ore”, secondo quanto dichiarato ieri da un comunicato delle forze armate, che specifica: “Sono stati eliminati uomini di Hamas in procinto di lanciare razzi e compiere attacchi contro Israele. Sono stati centrati campi di addestramento nei quartieri di Shujaiyya, Shati, Jabalia, Daraj Tuf fah, e Zaytun. Abbiamo colpito centri di comando collocati in moschee e ucciso i vicecomandanti dei battaglioni di Nuseirat, Sha ti e Furqan. E' stato colpito un tunnel”. Ha mas ribatte che, solo fra lunedì e martedì, i raid hanno provocato 700 morti, “il maggior tasso quotidiano di vittime dall'inizio degli attacchi”.

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