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Terremoto devastante in Cina, il messaggio (pesantissimo) da Taiwan

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Un devastante terremoto di magnitudo 6.2 ha colpito la Cina nella remota regione montuosa sul confine settentrionale dell'altopiano del Qinghai-Tibet, provocando diverse decine di morti. Al momento, il bilancio assolutamente parziale parla di 118 vittime. Messaggi di cordoglio a Pechino sono arrivati dall'alleato russo Vladimir Putin ma soprattutto, a sorpresa, anche da Taiwan con cui da mesi vige un regime di guerra fredda, con la costante minaccia di invasione militare cinese e annessione dell'isola.

La presidente Tsai Ing-wen ha scritto sui social offrendo aiuto a Xi Jinping: "Le mie più sentite condoglianze a tutti coloro che hanno perso i propri cari nel terremoto nel nordovest della Cina. Preghiamo affinché tutte le persone colpite ricevano l'assistenza di cui hanno bisogno e speriamo in una ripresa rapida. Taiwan è pronta a offrire assistenza nella risposta al disastro". Un particolare non secondario, perché Pechino considera Taiwan una "provincia ribelle" da "riunificare". L'isola, di fatto indipendente, va al voto il 13 gennaio e il messaggio di Tsai Ing-wen è rilevante anche dal punto di vista politico.

 

 

 

Le autorità cinesi nel frattempo hanno mobilitato una serie di risposte all'emergenza, ma il lavoro dei soccorritori si è rivelato più impegnativo delle stime a causa delle temperature ampiamente sotto lo zero per l'ondata di freddo eccezionale che sta interessando soprattutto il nord del Paese. "Alle 23,59 locali (16.59 in Italia), l'ultimo terremoto ha colpito la contea di Jishishan nel Gansu a una profondità di 10 chilometri", ha riferito il China Earthquake Networks Center (Cenc). L'epicentro è stato localizzato a 5 chilometri dal confine tra il Gansu e la provincia vicina del Qinghai, dove si sono avvertite anche almeno altre 32 forti scosse di assestamento.

 

 

 

Nel Gansu, 105 persone sono risultate morte fino a questa mattina (quasi 400 i feriti, di cui 16 in gravi condizioni). Il bilancio nel Qinghai è salito ad almeno 13 vittime, con 182 feriti. Ufficialmente, i dispersi sono 20. Questa mattina le temperature a Linxia, nel Gansu, vicino al luogo del sisma, era intorno a -14 gradi Celsius. Le scosse sono state avvertite fino a 1.000 chilometri di distanza nella provincia centrale dell'Henan, dove i media locali hanno condiviso video di mobili in forte oscillazione nelle case. Secondo analisi preliminari, il terremoto è uno dei tre di magnitudo 6 che hanno colpito l'area dal 1900 entro i 200 chilometri dall'ultimo l'epicentro, ha riferito il network statale Cctv. Infine, a circa 3.000 chilometri da Jishishan, un altro terremoto ha scosso il sud dello Xinjiang alle 9.46 locali (2.46 in Italia), con una magnitudo di circa 5,5 e ad una profondità di 10 km, secondo i dati del Cenc. 

Come detto, Putin ha inviato un messaggio di condoglianze al suo omologo cinese Xi Jinping: "I russi condividono il dolore di coloro che hanno perso i loro cari nel disastro e sperano nella pronta guarigione di tutti coloro che sono rimasti feriti", si legge nel messaggio, reso noto dal servizio stampa del Cremlino e ripreso dall'agenzia Interfax.

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