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Odessa, bombe a 150 metri dall'auto di Zelensky: "Morti e feriti", attentato al premier?

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È forse l'atto più inquietante di questi ultimi mesi di guerra tra  Russia e Ucraina. Una esplosione a Odessa a soli 150 metri dall'auto del presidente Volodymyr Zelensky mentre era impegnato nell'incontro con il primo ministro greco Mitsotakis. Come riportano i media locali infatti sono state segnalate esplosioni a meno di 200 metri dal convoglio di auto che trasportava il presidente ucraino e il premier greco, pochi minuti prima che i due leader si incontrassero indenni nella città ucraina di Odessa.

Secondo la televisione privata SKAI, le esplosioni sono avvenute a soli 150 metri dal convoglio e sono state causate da un attacco di un drone russo. Fonti governative greche hanno dichiarato che Mitsotakis e tutti i membri della sua delegazione sono in buona salute, mentre pochi minuti dopo l’incidente Mitsotakis e Zelensky hanno tenuto il loro incontro come da programma. Subito dopo le esplosioni, il convoglio greco ha deviato dal percorso previsto, seguendo le istruzioni delle autorità ucraine, afferma la tv. Secondo il corrispondente dell’emittente pubblica greca ERT a Odessa, durante l’incontro dei due leader è stato segnalato anche un attacco con missili balistici in città, che ha fatto suonare le sirene e attivato la difesa aerea.

La città portuale nel sud-ovest dell’Ucraina è stata oggetto di un altro attacco aereo sabato. Il viaggio di Mitsotakis in Ucraina non era stato annunciato in precedenza, ma oggi i media greci hanno rivelato che si trattava di una visita lampo a Odessa per incontrare Zelenski e mostrare il sostegno di Atene a Kiev nella guerra contro la Russia. Nelle parole del premier greco è emersa tutta la preoccupazione per quanto accaduto: "Proprio alla fine della visita abbiamo sentito il suono delle sirene della contraerea e delle esplosioni molto vicino a noi. Non abbiamo avuto il tempo di ripararci", ha detto Mitsotakis dopo il bombardamento, definendolo "un’esperienza impressionante".

 

Nonostante l'attacco, Zelensky ha subito confermato la sua volontà di parlare. E così ha fatto, inzialmente sui social. "Oggi a Odessa, il primo ministro greco Kyriakos Mitsotakis ed io abbiamo reso omaggio alle persone uccise il 2 marzo a seguito dell’attacco russo di «Shahed» contro un edificio residenziale di nove piani. Questo attacco ha ucciso 12 persone, tra cui cinque bambini. Marco aveva 3 anni. Tymofiy aveva solo quattro mesi. Yelyzaveta non aveva nemmeno un anno quando morì insieme a sua madre... Serhiy e Zlata avevano nove e otto anni". E ancora, su X, Zelensky ha aggiunto: "Le mie condoglianze ai cari delle vittime. Ho parlato anche con i residenti dell’edificio danneggiato e delle case vicine. È fondamentale fornire tutto il necessario a coloro che hanno perso la casa. Riceveranno l’assistenza necessaria. Tutti riceveranno anche un risarcimento per le loro case distrutte. Tutti i servizi competenti sul posto stavano svolgendo il proprio lavoro, assistendo e lottando per la vita delle nostre persone. L’operazione di salvataggio è durata quasi due giorni. Auguro a tutti i feriti una pronta guarigione. Ringrazio tutti coloro che hanno a cuore la nostra gente e il nostro Paese", ha concluso il premier ucraino.

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