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Iran, "la nostra risposta sarà dura": raid di Israele contro l'ambasciata in Siria, sale la tensione

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"La risposta di Teheran sarà dura": l'ambasciatore iraniano a Damasco, Hossein Akbari, lo ha detto dopo il raid, attribuito a Israele, che ha raso al suolo un edificio appartenente all'ambasciata iraniana a Damasco, in Siria. Nell'attacco sarebbero morte 8 persone, tra cui un alto comandante dei Pasdaran, Mohammad Reza Zahed. Lo riportano i media iraniani. Il diplomatico ha poi aggiunto che "dopo aver rimosso le macerie del palazzo distrutto dal raid sarà reso noto il numero esatto delle vittime".

A parlare dopo il raid è stato anche il portavoce del ministero degli Esteri iraniano, Nasser Kanaani, il quale ha affermato che il Paese, riservandosi il diritto di adottare contromisure, deciderà il tipo di reazione e punizione contro Israele. Mentre il capo della diplomazia iraniana, Hossein Amir-Abdollahian, ha affermato che il primo ministro israeliano Benjamin "Netanyahu ha perso completamente il suo equilibrio mentale a causa dei successivi fallimenti del regime israeliano a Gaza e per l'incapacità di raggiungere gli ambiziosi obiettivi dei sionisti". 

 

 

 

Tra le vittime dell'attacco, secondo i media iraniani, ci sarebbe anche Mohammad Hadi Rahimi, il vice dell'alto comandante dei Guardiani della Rivoluzione iraniani, Mohammad Reza Zahedi. La televisione iraniana ha annunciato che Zahedi "è stato martirizzato in un attacco da parte di combattenti del regime sionista all'edificio annesso dell'ambasciata della Repubblica islamica dell'Iran a Damasco". Intanto, sarebbe stata confermata anche la morte di "due consiglieri iraniani e cinque membri delle Guardie rivoluzionarie iraniane". 

 

 

 

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