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Che orrore la religione al servizio della dittatura

Roberto Formigoni
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È risaputo che i rapporti tra il regime di Putin e il patriarcato ortodosso di Mosca sono buoni da tempo, anzi vanno migliorando sempre più. Ma ha comunque suscitato scalpore in tutto il mondo la definizione di “Guerra Santa” data dal patriarca ortodosso di Mosca Kirill all’aggressione della Russia all’Ucraina. «L’operazione militare speciale è una Guerra Santa, nella quale la Russia e il suo popolo, difendendo l’unico spazio spirituale della Santa Rus’ , adempiono la missione divina, proteggendo il mondo dall’assalto del globalismo e dalla vittoria dell’Occidente caduto nel Satanismo».

Così recita la dichiarazione, che è stata sottoscritta da Kirill per primo, anche se è stata redatta dal Concilio mondiale del popolo russo, ideato e fondato da Kirill stesso nel 1993, e di cui è presidente dal 2009. Tale Concilio è insieme un’istituzione ecclesiale e patriottica, ne fanno parte vescovi e clero ortodosso, funzionari del Cremlino, capi militari, docenti universitari ecc. Il tutto con Vladimir Putin come nume supremo. Nella sessione del Concilio in cui fu redatta la dichiarazione, Putin ebbe un ruolo centralissimo: tenne il suo discorso in video-collegamento, col risultato che i presenti lo ascoltarono vedendo proiettato il suo volto al centro di due grandi icone sacre, da un lato Gesù Salvatore e dall’altro la Madre di Dio!

L’ideologia alla quale il Concilio attinge non individua il popolo russo in base all’etnia, ma ai suoi ‘valori tradizionali’, che trascendono le frontiere. Con l’invasione dell’Ucraina, l’deologia di una russicità inclusiva di tutte le etnie che vivono sul territorio identificato come russo anche al di là dei suoi confini geografici e politici si è imposta sempre più. E infatti in quel discorso videotrasmesso , Putin ringraziò la Chiesa ortodossa per il suo sostegno alla guerra di liberazione dell’Ucraina. Ed è proprio questa ideologia che è sostenuta a chiare lettere nella dichiarazione sulla Guerra Santa firmata da Kirill. «Il significato supremo dell’esistenza della Russia e del mondo russo da essa creato- la loro missione spirituale - è quella di proteggere il mondo dal male. La missione storica consiste nel far crollare di volta in volta i tentativi di stabilire una egemonia universale nel mondo, i tentativi di subordinare l’umanità a un unico principio malvagio». Stringe il cuore vedere il capo supremo di una Chiesa che ha una grande storia e una grande dignità ridotta ad essere vassalla e servitrice di un potere dispotico, di una potenza che aggredisce, distrugge e ammazza come è oggi la Russia. Ma questa è purtroppo, oggi, la realtà. 

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